IL CASO DELL’ANNO Lo sceriffo Rick Grimes seppellisce il buonismo E allo spettatore piace

Stasera su Raiuno va in onda la prima fiction su Maria di Nazareth, esaltandone soprattutto il lato umano. «Siamo partiti dalle poche righe che il Vangelo dedica a Maria - spiega il regista Giacomo Campiotti - ; tutto quello che nella narrazione è ricostruito coincide con le scene che il Vangelo racconta. C’è armonia tra i personaggi del Vangelo, il momento storico incredibile in cui duemila anni fa è accaduto qualcosa di straordinario per tutti, non solo per i credenti, e quanto descriviamo noi, senza forzature». Anche Ettore Bernabei, fondatore della Lux Vide che la produce con Rai Fiction, tiene a sottolineare: «In genere i Vangeli vengono usati come fonti per raccontare la vita di Gesù. Noi abbiamo voluto usarli per raccontare sua madre. Questo valore storico vuol far conoscere alla gente che Maria non è solo oggetto di devozione. È una donna realmente esistita». Una figura, quella messa in scena dalla fiction, descritta sia dal punto di vista sacro che da quello umano. Per quanto riguarda gli elementi terreni, fondamentale nel racconto il legame che si crea tra la Madonna, interpretata da Alissa Jung, e la meretrice e adultera Maria Maddalena (che Gesù perdona e salva dalla lapidazione) interpretata da Paz Vega. Nella fiction il bene, il male e il peccato sono incarnati da tre diverse figure femminili: Maria che rappresenta la perfezione, Maddalena la fragilità e Erodiade la malvagità. «Mi sono avvicinata al personaggio di Maria con estremo rispetto - dice la Jung - cercando soprattutto di renderla attuale e di mettere in risalto il suo lato umano».

Invece Paz Vega, che il regista credeva «attrice irraggiungibile» dice del suo ruolo: «Per me la sfida di interpretare la Maddalena, la cui storia tutti conoscono, è stato di renderla una donna in cui tutte le altre donne si potessero riconoscere».

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