Roma - Non corre il rischio di essere azzerato il processo Mills, nel quale è imputato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, per il rinnovo del collegio giudicante. Il plenum del Csm a larga maggioranza, con un voto contrario, ha confermato l’applicazione al processo del giudice Francesca Vitale, che è stata intanto trasferita alla Corte d’Appello di Milano. Contro la decisione ha votato il laico del Pdl, Bartolomeo Romano; al voto non ha partecipato il laico della Lega, Matteo Brigandì e gli altri tre laici del Pdl si sono astenuti.
La decisione del Csm Il plenum del Csm ha dunque ritenuto "imprescindibili e prevalenti" le esigenze prospettate dal tribunale di Milano, che aveva chiesto di confermare lo stesso collegio giudicante, che ha già gestito le prime tre udienze del processo, prima della sua sospensione e dell’invio degli atti alla Corte costituzionale. Un collegio che ha già affrontato le questioni preliminari, aperto il dibattimento ed emesso l’ordinanza di ammissione delle prove; un’attività che non può essere sottovalutata, visto che si tratta di "un procedimento - nota il Csm - riguardante un reato, il cui termine prescrizionale è previsto per il 13 gennaio 2012".
La decisione non ha affatto convinto i laici indicati dalla maggioranza di governo, che hanno chiesto inutilmente il ritorno della pratica in commissione. "Non bisogna forzare la mano", hanno sostenuto esprimendo dubbi sulla scelta di confermare il giudice Vitale, anche tenuto conto della sua contrarietà ad occuparsi ancora del processo Mills.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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