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Castelli: «Assurda la moschea a Cornigliano»

Il ministro visita via Coronata. Il parroco: «In questa zona può esplodere tutto»

Castelli: «Assurda la moschea a Cornigliano»

Paola Setti

«Se è un problema di ordine pubblico che vi serve per fermare la moschea, allora lo avrete». Don Giacomo scandisce queste parole al ministro della Giustizia Roberto Castelli che gli ha appena detto che, certo, la Lega Nord farà tutto il possibile per bloccare il progetto già approvato dal Comune, ma che «queste non sono questioni di competenza del Governo».
Il prete della parrocchia di San Giacomo non ci sta. Qui, al sopralluogo del ministro leghista in via Coronata, è venuto sfidando «chi volutamente mi rivolge la stupida accusa di volere la guerra santa», ed è determinato a dire la sua. E così dice che non è questione di voler giudicare il mondo dell'Islam, ma solo di ottenere rispetto «per questo quartiere, che con la moschea in questo punto subirebbe gravi disagi dal punto di vista urbanistico e della viabilità». A chi gli domanda se abbia insistito con il sindaco Giuseppe Pericu, risponde urlando: «Pericu? Ma lei lo sa quante volte lo abbiamo visto? Niente, ogni volta dice che non è disposto a fare retromarcia».
Stessa storia con il prefetto Giuseppe Romano: «Gli abbiamo chiesto di riunire la Curia, il Comune e l'Imam per individuare una soluzione alternativa, ma lui dice che non può sostituirsi al sindaco». Chiaro che serva un intervento del Governo, «la gerarchia è questa, no?».
Castelli arriva che è passata l'una. Ha poco tempo perché alle tre è previsto il suo intervento alla scuola quadri federale della Lega Nord che si è aperta ieri a Sestri Levante. Epperò si ferma a parlare con la gente e quel budello di strada che è via Coronata lo ripercorre su e giù due volte per rendersi conto del problema. Chiede al segretario provinciale Bruno Ferraccioli a che punto sia la pratica. «È conclusa», risponde lui, perché la commissione edilizia di Tursi ha dato il via senza preoccuparsi della rilevanza sociale della struttura, facendo una scelta prettamente politica.
C'è una signora che dice «caro ministro, io ho paura». C'è Francesco Buzzone, il segretario ligure della Lega, che dice: «Siamo brutalmente contrari alla moschea qui e altrove». Ma soprattutto c'è lui, don Giacomo, a proporre Multedo, per esempio. «Ci sono tanti capannoni vuoti lì», propone. E fra gli applausi scandisce al ministro: «Il governo deve intervenire prima che si verifichino incidenti. Se serve il disordine pubblico a garantire i nostri diritti, ci costringerete a farlo. Poi, quando a Roma vi arriverà la notizia che a Cornigliano c'è casino, saprete il perché».


Finisce con Castelli che definisce assurda quella via stretta senza parcheggi, esprime la sua solidarietà e l'impegno della Lega Nord a percorrere ogni via legale per fermare la moschea, e ad avvertire Pericu: «Individuate altre aree, perché imporre questa scelta irrazionale può portare gravissime conseguenze e questa giunta si sta assumendo una gravissima responsabilità». Del resto, aggiunge: «È certo che se non cambierà radicalmente la politica di controllo dell'immigrazione, il destino dell'Italia sarà quello francese delle rivolte nelle banlieus».

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