Verso lintesa sullExpo 2015, grazie a una gestione collegiale tra governo e enti locali lombardi garantita da un Cipe allargato e da un consiglio damministrazione per la società che realizzerà le opere e stipulerà i contratti per levento. Berlusconi ha «varato» una nuova bozza di decreto Expo, dopo una riunione romana sul tema, e sono in corso le ultime trattative sugli emendamenti al testo che potrebbe essere varato entro domani, prima delle vacanze estive.
La nuova bozza di Dpcm (decreto della presidenza del consiglio dei ministri) lima un po le unghie ai poteri straordinari chiesti dal Comune ma apre alle richieste degli enti locali e tenta di mettere insieme le diverse esigenze. «Una buona base su cui stiamo lavorando» osserva il presidente della Regione, Roberto Formigoni. Arriva anche lapplauso del presidente della Provincia, Filippo Penati: «È un passo avanti verso la governance condivisa».
Letizia Moratti, commissario fino al 2016, ha poteri di vigilanza, impulso e «poteri sostitutivi» sulle opere essenziali (in caso di necessità e urgenza). Il presidente della Regione pro tempore (ovvero Formigoni) presiede il Tavolo sovraregionale delle opere connesse alla realizzazione dellExpo.
È certo che ci sarà un consiglio damministrazione ed è previsto anche un amministratore delegato della Società di gestione (come chiede da tempo Formigoni). Gli appalti saranno assegnati con gare europee e non con affidamenti diretti.
Al commissario Moratti tocca lindicazione di una rosa di nomi nellambito dei quali il Cipe sceglierà i membri del cda e lamministratore delegato. Si discute ancora sulla composizione e cioè se sarà a tre (come previsto nella bozza) o esteso a tutti gli enti interessati (come chiedono Provincia e Camera di Commercio). La Regione chiede di precisare i poteri del governatore quale presidente del tavolo sovraregionale delle opere connesse, che non sono definiti.
Ma veniamo ai punti della bozza. Indirizzo e programmazione sono in mano appunto in mano al Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica), integrato dal commissario Moratti e da Regione, Provincia, Camera di Commercio, ministeri dellInterno, Beni culturali, Difesa, Istruzione, Federalismo, sottosegretari al Turismo e Protezione civile, Fondazione Fiera. Il Cipe allargato approva il piano finanziario per lesecuzione delle opere essenziali, coordina lassegnazione diretta alla Soge (la società di gestione) dei finanziamenti, approva rendiconto, atto costitutivo e statuto della Soge. E soprattutto nomina, su proposta del commissario, i componenti del cda di Soge, indicandone lamministratore delegato (secondo la proposta del governo, il cda della Soge sarebbe formato da tre componenti nominati dal Cipe tra cinque nomi proposti dal Commissario).
La Soge è così controllata dal Cipe, composta da sei soci (ministero dellEconomia, Comune, Regione, Provincia, Fiera e Camera di commercio), con consiglio damministrazione e amministratore delegato.
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