La Cdl fa il pieno al Nord dove cresce l’immigrazione

Tra i danni maggiori fatti in un anno dal governo Prodi c'è sicuramente la politica da controriforma in tema di immigrazione. Questo errore è stato forse la causa principale del risultato disastroso ottenuto dal centrosinistra alle elezioni amministrative, non a caso particolarmente favorevole al centrodestra nelle aree in cui è maggiore l'insediamento delle comunità extracomunitarie. I dati sono chiari e spiegano che la questione immigrazione orienterà sempre più le scelte dell'elettorato. In Italia ci sono circa tre milioni di immigrati, pari al 4% della popolazione. Una percentuale oggettivamente compatibile con l'attualità e l'ineluttabilità del fenomeno, che diventa però preoccupante quando analizziamo i dati relativi alla criminalità e in particolare a quei reati che generano maggiore allarme sociale. Il 36% dei denunciati è di origine extracomunitaria, così come il 53% degli arrestati, il 21% degli imputati e il 32% della popolazione carceraria.
Queste cifre pongono al governo una domanda semplice. Perché gli immigrati si moltiplicano per nove nel commettere reati, per tredici nell'essere arrestati, per cinque nell'essere imputati e per otto nell'essere detenuti? Lungi da noi qualsiasi tentazione razzista o xenofoba, ma la risposta viene da sola. È evidente che senza controlli rigidi sugli ingressi si generano condizioni criminogene alle quali si aggiunge una particolare tendenza a delinquere di alcune etnie. Molti albanesi e africani, infatti, entrano in Italia non per lavorare, ma per delinquere. Non è un caso se il 75% dei reati commessi da immigrati sono riconducibili a cittadini provenienti da soli tre Paesi, a cominciare dall'Albania. Questa realtà deve farci riflettere anche sulla necessità di scegliere gli immigrati. In Italia ci sono circa 150mila tra filippini e polacchi (questi ultimi ormai appartenenti all'Unione europea) che commettono reati in misura nettamente inferiore agli italiani. La loro affinità con la nostra cultura cattolica ne fa modelli di integrazione e dovrebbe spingere l'Italia a far entrare più cattolici.
La prova che il tema ha influenzato il recente voto amministrativo si legge nella mappa del risultato elettorale. Il centrodestra ha ottenuto il massimo dei voti proprio nel Nord Est e nel Nord Ovest. E i dati dicono che negli ultimi anni la presenza di extracomunitari è aumentata del 16,4% nel Nord Est e del 5,4% nel Nord Ovest, calando invece nel Centro (-4,6%), al Sud (-14,6%) e nelle Isole (-13,3%).
Se l'Unione proseguirà nella sua politica non farà altro che portare voti al centrodestra e mettere a repentaglio la sicurezza degli Italiani.

Questi dati servono però anche come monito al centrodestra affinché non sia tentato dal politicamente corretto in materia di immigrazione. L'unica linea possibile è quella della severità, prendendo gli immigrati buoni e impedendo l'ingresso o espellendo quelli che vogliono delinquere.
*parlamentare di Forza Italia

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