Gianandrea Zagato
È il giorno del partito unico, quello che nel nome deve avere la «libertà». Grande progetto storico che riafferma il principio che si mosse dieci anni fa. Appuntamento alle sedici in punto a due passi dal centro, in corso XXII Marzo, alla Palazzina Liberty. Occasione per «parlare di Alleanza delle libertà», per discutere tutti insieme e affrontare, sempre fianco a fianco, il futuro del nuovo soggetto nella società italiana. Conclave per disegnare strategie, filosofie e tempi di unazione che parte da Milano, «da sempre laboratorio politico, dove è nato il rispetto e il lavoro comune tra le diverse forze della Casa delle Libertà» ricorda Maurizio Lupi, commissario meneghino di Forza Italia.
«Laboratorio» per parlare non solo di contenitori ma pure di contenuti in unassise che è vertice di maggioranza, con il probabile intervento del premier Silvio Berlusconi, lispiratore del nuovo soggetto politico del centrodestra. Presenza messa però in forse, dicono da Forza Italia, dai tempi della trattativa di Bruxelles dove il premier insieme ai leader dei 25 Paesi europei sta trovando una soluzione sul bilancio 2007-2013 dellUnione. Certe, invece, le presenze in platea, tra gli altri, del presidente della Camera, Pierferdinando Casini, del ministro degli Affari esteri Gianfranco Fini e del leader Udc Marco Follini. Presenze sicuramente destinate a imprimere unaccelerazione al centrodestra. Interventi seguiti a ruota dalle analisi degli organizzatori (che si ritrovano sotto la sigla «Punto Italia»: Ignazio La Russa, Claudio Scajola, Mario Baccini e Giancarlo Giorgetti) e dalle riflessioni firmate dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Che, nei giorni scorsi, ribadendo la necessità, per la politica, «di sintonizzarsi con la gente, rifiutando la presunzione di aver capito tutto», ha sostenuto il bisogno «di un nuovo progetto politico e di una nuova prassi politica, che cattolici e laici possono costruire insieme» ovvero ha invitato a parlare «di contenuti più che di contenitori».
Contributo del Governatore per dare un futuro al blocco moderato in Italia, quello della libertà e del primato del cittadino sullo Stato contrapposto al modello burocratico e statalista della sinistra. Ma, avverte La Russa, «quello di oggi è un dibattito a 360 gradi: aperto cioè anche a chi non è daccordo». E questo lo si capisce pure dal sottotitolo della manifestazione, «Federazione? Partito Unico? Sì, no, come, quando e perché», che segna un momento di passaggio verso la creazione di una forza alternativa alla sinistra. Realtà che, chiosa La Russa, «può partire dalla creazione di una struttura federativa dei partiti del centrodestra a cui devolvere scelte di peso». Come dire: un organo permamente dentro al quale, ad esempio, sono discussi programmi e scelti candidati.
Proposta di un percorso che, oggi, viene presentato ufficialmente ma che, rimarcano dallUdc, deve «inevitabilmente fare i conti con la realtà del sistema attuale».
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