Roma

Cecchin 31 anni dopo: il simbolo di un’epoca

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il ministro per la Gioventù Giorgia Meloni hanno deposto ieri mattina due corone d’alloro in ricordo di Francesco Cecchin, una delle tante vittime degli «anni di piombo» nella nostra città. Cecchin infatti era un militante della sezione Trieste-Salario del Fronte della Gioventù che morì all’età di 18 anni il 16 giugno 1979 ,dopo un’agonia durata 19 giorni; il 28 maggio era infatti caduto vittima di un agguato da parte di militanti dell’estrema sinistra. «L’importanza di questa giornata è legata a due motivi - ha detto Alemanno -. Il primo è che ricordiamo Francesco Cecchin, una delle vittime degli anni di piombo e un caso irrisolto che noi abbiamo segnalato al ministro della Giustizia Antonino Alfano il 24 febbraio scorso. Il secondo è che Cecchin può essere definito uno dei simboli di un periodo che non deve tornare e quindi invito tutti a non ripercorrere la stagione degli odî politici e della contrapposizione tra destra e sinistra. I giovani devono crescere con le loro idee politiche ma senza mai odiare l’avversario». Insieme al primo cittadino e alla ministra, davanti all’ingresso del cortile dove 31 anni fa il giovane fu ritrovato già in fin di vita e dove un picchetto di alcuni ragazzi da martedì sera a turno sta ricordando Francesco, anche gli assessori regionali ai Lavori pubblici e Trasporti, Luca Malcotti e Francesco Lollobrigida e il presidente del Municipio II, Sara De Angelis.

A via Montebuono anche diverse bandiere con il simbolo della croce celtica e di Forza Nuova.

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