I suoi tifosi l’avevano visto accasciarsi sabato notte a due passi dalla porta, improvvisamente, misteriosamente. Un suo compagno di squadra gli si era attorcigliato sopra per srotolargli la lingua. Antonio si era ripreso, lo avevano anche messo in piedi prima di accompagnarlo negli spogliatoi dove il cuore si è fermato ancora, cinque volte addirittura, in una drammatica sequenza. L’uso controverso (alcune fonti lo confermano, altre lo smentiscono) del defibrillatore lo ha fatto arrivare vivo in ospedale, ma con effetti vistosi dell’infarto provocato da «aritmia ventricolare causata da una displasia aritmogenica del ventricolo destro». Di sicuro un anno prima Antonio aveva accusato lo stesso malessere: l’avevano fermato e visitato a lungo, senza riuscire a trovare tracce della deformazione cardiaca, aritmia dicono adesso.
La squadra del Siviglia, a poche ore dalla seconda sfida del preliminare di Champions League con l’AeK Atene, è salita sul charter ed è tornata a casa. L’Uefa, d’ufficio, ha decretato lo spostamento a lunedì prossimo, 3 settembre, dell’impegno decisivo per completare il tabellone della Champions. Nel sorteggio di giovedì i greci riceveranno lo stesso coefficiente degli spagnoli e l’urna di Montecarlo non subirà perciò ritardi né variazioni. Confermata invece la supercoppa d’Europa con il Milan, venerdì sera nello stadio del Principato: si giocherà in un clima di grande mestizia, un velo su una serata dedicata ai trionfi di spagnoli e italiani. Durante il minuto di raccoglimento molti piangeranno per Antonio, milanisti e andalusi.
Perciò il club campione d’Europa, di getto, ha espresso il suo cordoglio e si è messo subito a disposizione degli uffici di Nyon «per ogni decisione adottata».
Come dire: rispetteremo fino in fondo il dramma del Siviglia. È seguita un’altra decisione pratica: l’annullamento della conferenza-stampa di oggi, mercoledì, in segno di lutto. Come si fa a parlare di calcio con quel ragazzone di 22 anni tradito da un cuore ballerino? «Era uno molto bravo e dotato», il ricordo di Fabio Capello. Suo uno dei rigori che consegnò in finale la coppa Uefa al Siviglia. La porta dove avvenne l’impresa divenne «la puerta di Antonio». Tra i suoi sodali distrutti dal dolore, un paio di italiani, Maresca e De Sanctis. Tutta la Spagna ha partecipato al lutto del Siviglia: il trofeo Bernabeu è stato rinviato, la Liga giocherà col lutto al braccio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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