Quatto quatto, senza dire una parola, Celentano è entrato ieri sera poco dopo le 18 all'Ariston. Ultime prove prima del più grande spettacolo dopo Fiorello. Atmosfera che neanche a Fort Knox. Monologhi blindati. Blindatissimi. Nessuno li ha sentiti, al punto che qualcuno crede li abbia provati solo nella sua stanza all'hotel Globo (tre stelle). Ieri però il volume era alto assai. Celentano ha provato Il forestiero, Facciamo finta che sia vero (con inserto vocale di Battiato, solo registrato) e ha accennato con la sua band un classico rock’n’roll di Bill Haley, Thirteen Woman. E di sicuro canterà anche Prisencolinensinainciusol in un medley con il pezzo Rock Body.
Sul palco avrà cinquanta comparse in uno scenario quasi post atomico, a metà tra Apocalipse now e Fuga da New York. In sostanza è la realizzazione scenica della copertina del nuovo album Facciamo finta che sia vero. Una enorme messinscena che difficilmente si è vista all'Ariston.
E mentre lui era chiuso lì dentro, è stato pubblicato l'identikit di due famiglie romane cui andrà l'assegno di beneficenza. Sono un nucleo di padre (senza lavoro), madre (stipendio esiguo) e otto figli di Torrevecchia.
E una coppia giovane che ha perso due figli e il terzo è nato mentre la madre combatteva contro il cancro, che l'ha resa invalida al cento per cento. Tutte situazioni di fronte alle quali la musica è solo il rumore di fondo del dolore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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