da Roma
È rappresentata dal telefono cellulare la vera «rivoluzione» tecnologica degli italiani. Dal rapporto Censis sulla comunicazione nel 2004 emerge infatti che l'uso quasi quotidiano del cellulare è praticato dal 70,9% della popolazione. È consistente l'aumento se si pensa che ancora due anni fa aveva un cellulare e lo usava almeno una volta alla settimana il 75,3% degli italiani, ma solo il 47,6% di essi lo adoperava con maggiore frequenza. Nei giovani poi l'uso del cellulare, e delle tecnologie in senso più ampio, è diventato un'esperienza pervasiva quanto quella della televisione. Il 94% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni lo usa mentre tra i 18 e i 29 anni si arriva al 96,2%. In quest'ultima fascia d'età il consumo di televisione, anche solo occasionale, si attesta al 96,7%. Nelle persone anziane l'uso del telefonino è fermo invece al 38,8% non molto lontano dal 37% registrato nel 2002. Ma qual è l'uso che gli italiani fanno del cellulare? il 69,1% lo usa oltre che per le telefonate anche per scambiarsi sms mentre gli altri impieghi sono ancora «estremamente marginali» secondo il Censis. Il 6,4% ci gioca (anche se tra i giovanissimi il dato arriva al 27,5%) mentre il collegamento ad internet è estremamente raro: solo tra gli uomini si arriva al 3,3% e nella fascia 30/44enni al 3,6%.
Sul fronte, per così dire «antitecnologico», cè invece solo il 20% della popolazione italiana che può essere considerata «aliena» rispetto ai nuovi mezzi di informazione e comunicazione. La fetta di popolazione che non ha «alcun rapporto nè con internet nè con i cellulari» è costituita in maggioranza di donne, anziane, con basso titolo di studio. Il 24% della popolazione si può invece considerare «attardata» sulla strada dell'uso delle nuove tecnologie: non hanno alcun rapporto con internet (perché non sanno usare il computer), ma usano i cellulari con una qualche frequenza. Anche questo gruppo - sottolinea il Censis - è costituito per lo più da donne, anche se di età meno avanzata e con un titolo di studio elementare o di licenza media.
Il 25% è costituito da persone «tiepide» rispetto alle nuove tecnologie, perché nonostante non usino mai internet (perché non sanno usare il computer), fanno un uso del cellulare abbastanza intenso (quasi per metà uomini e metà donne, sono per lo più madri e padri con figli) e «probabilmente lo usano proprio per tenere contatti, di controllo, con i figli».
Il 20% della popolazione italiana può essere considerata «aliena» rispetto alle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione contro un 31% circa che le usa in modo quotidiano, tra semplici «consumatori» e «sperimentatori».
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