Laura Gigliotti
È ospitata fino all’8 gennaio alla Centrale Montemartini, l’originale museo di arte antica realizzato all’interno di un edificio di archeologia industriale, la mostra divulgativo-didattica «E=Energia, E=Einstein», promossa da Università Roma Tre, Enea, Fondazione Antonio Ruberti e Infn, nell’ambito delle manifestazioni indette per celebrare il 2005, dichiarato dall’Unesco anno mondiale della fisica, per consentire alla gente di avvicinarsi ai temi della scienza e della tecnologia, che tanto peso hanno nella vita di ogni giorno. In questi anni in Occidente si assiste a una specie di paradosso, ricorda il professor Settimio Mobilio di Roma Tre. Da un lato c’è una società basata sulla tecnologia, dall’altro il disinteresse dei giovani verso gli aspetti scientifici. È nota la penuria di iscritti alle facoltà scientifiche, come è risaputo che nel nostro Paese la conoscenza diffusa della scienza è minore che altrove. E a questo proposito il Commissario Straordinario dell’Enea, Luigi Paganetto, ricorda di essere rimasto «molto colpito» nel vedere in metropolitana a Boston un’esposizione dei principi fondamentali della fisica.
La mostra ripercorre l’ultimo secolo della storia della fisica attraverso una serie di pannelli illustrativi, strumenti per esperimenti scientifici, plastici, modelli di macchine, sottolineando la relazione fra il lavoro di ricerca di Einstein e il tema dell’energia. Dal mito di Prometeo che rubò il fuoco al cielo per donarlo agli uomini al primo reattore nucleare. Una carrellata attraverso le diverse forme di energia fino alla prospettiva del sole attraverso nucleare, fotovoltaico, eolico, biomasse, idrogeno. Con i timori e le speranze che queste tecnologie suscitano in una società che aspira all’equilibrio ambientale ma è anche affamata d’energia.
La rassegna, poi, celebra il genio di Albert Einstein e il 1905, «annus mirabilis» per la fisica. Proprio un secolo fa, infatti, Einstein pubblicava gli studi su Moto Browniano, Relatività ristretta e Effetto fotoelettrico, che hanno posto le basi per lo sviluppo della fisica moderna, rivoluzionando il nostro modo di vedere il cosmo, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande. Einstein, famoso per la teoria della Relatività e premio Nobel nel ’21 per l’effetto fotoelettrico (ma il suo nome resterà legato alle atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki), introdusse nuove idee su tre questioni fondamentali alla base della fisica moderna: l’esistenza degli atomi, la natura della luce, i concetti di spazio, tempo, materia ed energia, punto di partenza per lo sviluppo di tecnologie oggi ampiamente utilizzate. L’effetto fotoelettrico è alla base delle celle solari e dei rivelatori elettronici di luce, che consentono il funzionamento di fotocellule, fotocopiatrici, macchine fotografiche. La relatività è il punto di partenza per lo sfruttamento dell’energia nucleare, dei moderni sistemi di navigazione satellitare, del laser e dei lettori Dvd e Cd, dei codici a barre, di strumenti per la navigazione aerea, strumenti medici e comunicazioni con fibre ottiche.
Fra i plastici esposti quello dell’impianto sperimentale dell’Enea alla Casaccia sul lago di Bracciano per la produzione di energia elettrica mediante «sistemi solari a concentrazione», che utilizza specchi parabolici e sali come fluido termovettore. In base a un accordo con l’Enel il sistema sarà utilizzato nella centrale di Priolo, ricorda l’ingegner Susanna Del Bufalo. Una tecnologia comune è quella dei pannelli solari per le case che ora è possibile integrare negli edifici, ricevendo contributi dalle compagnie elettriche in cambio dell’energia prodotta.
Centrale Montemartini, via Ostiense 106, tel. 065748042. Orario: tutti i giorni eccetto il lunedì dalle 8.30 alle 19. Fino all’8 gennaio 2006.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.