Centrodestra sulle barricate contro il «regime» di Burlando

(...) minoranze la possibilità di dire la propria». Le posizioni sono variegate nel centrodestra. Se Forza Italia e Udc cercheranno una mediazione prima di alzare le barricate, An andrà al muro contro muro da primo minuto: il capogruppo Gianni Plinio oggi, nel primo giorno di discussione sulla riforma fortemente voluta dal presidente del consiglio regionale Mino Ronzitti, chiederà il ritiro dell’intera proposta di modifica al regolamento in quanto «liberticida e antidemocratica»: «Con il pretesto della velocizzazione delle procedure e dell’efficienza si vuole silenziare il dissenso attraverso l’eccessivo ricorso a voti di fiducia e al contingentamento dei tempi di intervento». Una «dittatura della maggioranza» che gioverebbe solo alla giunta, dice Plinio: «Non a caso qualche giorno fa il presidente Claudio Burlando ha bacchettato Ronzitti per la ritardata approvazione del regolamento». Quanto alla «parlamentarizzazione» dell’assemblea ligure chiesta da Ronzitti, secondo Plinio è «sbagliata e fuorviante: a Montecitorio siedono 630 deputati, nella Sala Verde solo 40 consiglieri». Infine l’affondo: «Da un lato si riducono al lumicino le prerogative dei consiglieri e dall’altro si moltiplicano le costose poltrone delle commissioni tutte rigorosamente presiedute da esponenti di maggioranza salvo una decorativa lasciata, a mo’ di foglia di fico, alla minoranza: come prova di regime anche in via Fieschi non c’è male!».
È Sandro Biasotti a formalizzare la proposta: «Metà delle presidenze di commissione deve essere affidata all’opposizione». L’ex governatore ride amaro: «Dicono che aumentano le commissioni perché sono intasate? La verità è che di leggi da approvare qui non ce n’è mai, infatti le commissioni non durano mai più di tre quarti d’ora». Poi passa all’attacco: «Non solo siamo contrari al contingentamento dei tempi, ma vogliamo che il Regolamento venga approvato con i quattro quinti dei voti, come pretesi io sullo Statuto, perché il Regolamento appartiene a tutti i consiglieri». È invece il leghista Francesco Bruzzone ad annunciare che «non starò lì a subire i colpi di maggioranza», perché «da mesi ci ripetono che questo è l’adeguamento del regolamento al nuovo Statuto ma non è vero, questo è un nuovo regolamento». Fra gli obiettivi del centrosinistra, segnala poi Bruzzone, c’è quello di «convocare il question time per le risposte alle mozioni dell’opposizione nel pomeriggio, quando i giornalisti non ci sono».
Più sfumate ma altrettanto decise le posizioni di Forza Italia e Udc, che alla maggioranza faranno alcune proposte che, per dirla con Fabio Broglia dell’Udc: «Non voglio neppure immaginare che verranno respinte, perché sui temi istituzionali la fiammella del dialogo va tenuta sempre accesa altrimenti si corre il rischio che ogni maggioranza cambia tutto quello che ha fatto la precedente». Spiega l’azzurro Franco Orsi che «il regolamento rafforza i poteri de governo ma non bilancia con garanzie all’opposizione».

Fra i correttivi, quello di consentire di intervenire anche a quei consiglieri che non facciano parte della commissione competente su un determinato argomento in discussione. Se la maggioranza deciderà di andare avanti da sola, dovrà forse fare a meno anche dei Verdi, che solo nelle prossime ore decideranno se astenersi o votare contro.

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