Cercano la salma di De Mauro spunta un cimitero di mafia

da Conflenti (Catanzaro)

La salma del giornalista Mauro De Mauro sepolta al posto di quella di Salvatore Belvedere, boss della ’ndrangheta che avrebbe inscenato la propria morte per sparire nel nulla.
Cercando verifiche a questa ipotesi nel cimitero di Conflenti (Catanzaro) gli inquirenti si sono imbattuti ieri in una clamorosa scoperta: il camposanto del paese calabrese potrebbe essere stato utilizzato dalla ’ndrangheta per seppellire i cadaveri di persone fatte sparire e poi uccise. L’ipotesi è nata perché, scavando per riesumare i presunti resti di Belvedere su ordine della Dda di Catanzaro, gli inquirenti si sono imbattuti nei resti di altre persone. Sconosciuti, che non risultano nei registri del cimitero. Nel punto in cui gli scavi hanno portato alla luce le ossa che dovevano appartenere a Belvedere, il cui cadavere fu trovato carbonizzato nel 1971 nelle campagne di Conflenti, sono stati trovati almeno due teschi e una bara con i resti di un’altra persona. Vicino a uno dei corpi c’è un coltello, potrebbe essere un simbolo della ’ndrangheta. L’ipotesi di un cimitero clandestino della mafia, comunque, non viene messa in relazione per ora con la scomparsa di De Mauro. Non c’è certezza, infatti, che i reperti recuperati appartengano al giornalista scomparso, in attesa del test sul Dna dei reperti.
«Comunque - ha detto Francesco Rattà, il capo della Squadra mobile di Catanzaro - prendiamo in seria considerazione la testimonianza di Salvatore Mirante, il poliziotto in pensione che ha raccolto la confidenza secondo cui a Conflenti potrebbe essere sepolto Mauro De Mauro. Mirante ha sempre fatto seriamente il suo lavoro.

Quando nei primi anni ’90 presentò la sua informativa, non c’erano ancora i mezzi tecnici moderni per svolgere le sue attività d’indagine». I legali della famiglia De Mauro hanno invitato di nuovo alla cautela pur «non nascondendo incredulità per la novità che viene da Conflenti».

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