Che brutto spettacolo se «I Soliti Idioti» fanno bestemmiare

Mettiamola così: in fondo ad autodefinirsi i soliti idioti ci hanno pensato da soli e se poi quello a cui si è assistito sabato scorso al Politeama Genovese era un'idiozia, beh, non potevamo che aspettarcelo. Il fatto più grave però è che questa idiozia che è durata più di due ore, è stata sostenuta dal pubblico ridondante e delirante che li acclamava e applaudiva ancor prima che tirassero fuori quelle battute che li hanno resi tanto famosi a Mtv. Un pubblico che non si è neppure reso conto di quanto i due «divi» di Mtv lo stessero prendendo letteralmente per i fondelli ridicolizzando anche il fatto che avesse pagato per vedere uno spettacolo vuoto, stupido, una vera «minchiata» (se si può scrivere) come da loro stessi definito. Ma bravi!, viene da dire, propria una vera furbata per togliersi di dosso l'imbarazzante mala riuscita di una messa in scena che non ha né capo e né coda e che gioca solo su una dissacrante rappresentazione della cultura italiana, con quei pregi e difetti che caratterizzano il nostro Paese. Ma se gli sketch di Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, nel programma in onda su Mtv, tutto sommato hanno una loro genuinità e la comicità surreale e liberatoria dei due in qualche maniera riesce a mostrare i vari tic degli italiani smascherando a volte la loro innocente stupidità, lo spettacolo dal vivo non arriva a nulla di questo, rasentando invece i limiti della decenza per quanto riguarda turpiloquio e gestualità oscena.
E così lo show infarcito di volgarità scorre senza particolari colpi di genio, in attesa del personaggio più acclamato e popolare della serie, l'ipercinico Ruggero De Ceglie, anziano duro a morire, volgarissimo, concentrato di tutti i vizi italiani, così diverso dal figlio Gianluca, sensibile ed ingenuo. Ma anche qui ci si aspettava qualcosa di più che un duetto cantato tra padre e figlio con il sussidio del pubblico incitato dal padre a insultare ulteriormente con parolacce il figlio.


Ma il culmine si è avuto alla fine quando Mandelli e Biggio vestendo i personaggi di due ragazzotti della periferia milanese hanno nuovamente cercato manforte dalla platea, ma questa volta l'incitazione comprendeva anche la bestemmia.
Beh, a quel punto per fortuna qualche spettatore si è reso conto che la cosa stava pesantemente prendendo il verso sbagliato ed ha alzato i tacchi avviandosi verso l'uscita. Che fosse da fare molto prima?

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