Panorama pubblica, sul numero oggi in edicola, la trascrizione di due telefonate registrate lo scorso anno tra un giornalista del settimanale e Rinaldo Arpisella, portavoce di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. Il signore è lo stesso della telefonata con Nicola Porro, quello che percepì come minacciose le parole del nostro vicedirettore. Una sensazione che, come noto, ha portato il solerte pm Woodcock a indagarci e spiccare mandati di perquisizione ipotizzando l’incredibile reato di violenza privata. Che cosa dice Arpisella a Panorama ? Il testo integrale lo potete leggere all’interno. In sintesi, con parole volgari minaccia, intimidisce il giornalista per non fargli pubblicare un’inchiesta che riguarda la Marcegaglia. Fino ad arrivare al ricatto: se esce l’articolo, Confindustria farà del male al governo Berlusconi. Letta così, e adottando lo stesso metro usato dai più nei nostri confronti, con l’aggravante che i due interlocutori non hanno rapporti amicali, la conclusione è semplice: Arpisella, cioè Confindustria, compie una violenza privata. Andrebbero tutti indagati, perquisiti, processati su giornali e tv senza pietà, quell’audio dovrebbe essere trasmesso per mettere alla gogna l’incauto portavoce. Non accadrà, perché i giudici non indagano nessuno che minacci o ricatti Berlusconi, perché i giornali di sinistra nasconderanno la notizia. Noi invece speriamo che non accada, perché un giornalista e un portavoce al telefono si possono parlare liberamente come meglio credono, alzare i toni, millantare e blandire. Accade ogni giorno. Contano solo i fatti, cioè se alle parole seguono atti illegali. Il resto sono solo manie guardonesche edi protagonismo dimagistrati frustrati e spesso politicizzati. Sono convinto che Confindustria non sia un’associazione a delinquere. Panorama non ha svelato un reato ma un’ipocrisia, un moralismo che, se usato per armare la mano di un pm, può diventare un’arma pericolosa. Consiglio la presidente di Confindustria di ascoltare queste registrazioni. Se è all’altezza del ruolo che ricopre mi aspetto le scuse per averci fatto spedire i carabinieri in casa e ufficio. Perché la nostra libertà non vale meno di quella di Santoro, che ieri sera è andato in onda con il suo programma fazioso.
Ha chiesto agli italiani di mobilitarsi contro la sua sospensione di dieci giorni per l’insulto al direttore generale. Sarebbe stato credibile se avesse esteso l’appello contro chi vuole cacciare Minzolini dal Tg1 e contro i carabinieri nella sede del Giornale . Non lo ha fatto, per cui resta solo il delirio di onnipotenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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