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"Che emozione duettare con la voce di Tenco"

"Che emozione duettare con la voce di Tenco"

Milano -  Intanto provate ad ascoltarla: la versione di Ciao amore ciao che Giusy Ferreri ha registrato duettando addirittura con la voce di Luigi Tenco è bella e coraggiosa. Bella perché sorprendente, oltre che azzeccata. E coraggiosa perché ci vuole una sana dose di coraggio sfrontato per imbarcarsi in un’operazione che si garantisce un bel fagotto di critiche preventive. Da oggi Ciao amore ciao è in radio, in tutti i negozi digitali e da martedì sarà in vendita con la nuova edizione del cd Fotografie. Insomma, ecco dov’era finita Giusy Ferreri: faceva la musicista. E, a parlarle, si capisce che il ruolo le calza a pennello, se lo gode proprio e guai a sfilarglielo.

Però molti, cara Giusy, iniziavano a pensare che lei fosse sparita. Ecco guardate, dicevano, come finiscono le scoperte dei talent show.
«Non è vero che mi sono arenata. Ho semplicemente partecipato a molte meno trasmissioni tv. Soffrivo troppo la sovraesposizione. E accetto sempre meno i compromessi che ti impone un repertorio obbligatoriamente “ruffiano”».

Magari dice così perché il suo cd pubblicato a novembre, «Fotografie», ha venduto poco.
«No, mi sembra che abbiamo superato le centomila copie».

In effetti, niente male per un album di cover.
«Me l’ha proposto la Sony e io all’inizio ero un po’ scettica. Pensavo non andasse bene incidere un altro album di canzoni non mie. E, a dire il vero, avevo pensato a cover jazz».

E adesso c’è questo duetto particolare: l’ultima canzone di Tenco cantata con la voce di Tenco.
«Ero impaurita, mi sembrava irrispettoso. Ho esposto i miei dubbi».

Qual era il più grande?
«Sono onesta: non potendo avere il consenso di Tenco, mi sembrava di mancargli di rispetto».

Ne ha parlato con i suoi discografici della Sony?
«E abbiamo superato le incertezze in modo pulito e convincente. E poi, quasi magicamente, la tonalità di Tenco è compatibile con la mia».

Anche la famiglia del grande artista ha dato il suo permesso: «Giusy ha dimostrato una grande sensibilità interpretativa».
«Io mi sono avvicinata alla sua musica quando avevo vent’anni, lo sento molto vicino a un altro grande morto suicida, Nick Drake. Per me è stata un’emozione strepitosa interpretare Ciao amore ciao».

La canterà anche dal vivo?
«Non ci ho ancora pensato. Ma mi piacerebbe cantarla due volte nello stesso concerto. Una all’inizio. E l’altra nei bis, con la sua voce di fianco alla mia».

Siete anche i simboli di due epoche così distanti.
«Io l’ho studiato e cantato con passione enorme, commossa anche da quello che posso aver capito di lui: un ribelle che ha sempre avuto voglia di lottare, perciò trovo strana l’idea che si sia suicidato. Anche nel testo di Ciao amore ciao, l’ultima canzone che ha cantato, ci sono segnali di speranza neanche tanto nascosti».

Giusy, ogni volta accenna alla sua voglia di essere riconosciuta come cantautrice. Quando lo farà?
«La prossima settimana inizio ad ascoltare nuovo materiale che mi hanno proposto per il prossimo disco. E ci saranno anche canzoni scritte da me».

Lei ha cambiato la sua squadra di collaboratori.
«Avevo bisogno di persone che lavorassero con me a tempo pieno».



E adesso? Sono trascorsi due anni da quando è esplosa a «X Factor» e la sua consacrazione comincia a essere questa: nessuno le chiede più di quel programma. Segno che Giusy è ormai autonoma.
«E, se proprio devo dirlo, mi piacerebbe molto essere invitata a partecipare al prossimo Premio Tenco. Sarebbe una consacrazione, per me».

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