«Che libri», la mappa per orientarsi nel pianeta di carta

Il primo numero è in edicola da pochi giorni: il battesimo di Che libri si è svolto il 6 maggio, all'Osteria del Treno di Milano. Una breve presentazione, un comunicato e una copia omaggio. «Il mensile per chi legge», chiosa, del resto, la testata nata a Milano e diretta da Bea Marin (primo numero 64 pagine, costo 3 euro).
Vogliamo pensare che la cosa possa avere un senso. Tolto il fatto che la copertina annuncia il servizio principale, «India Express», ma buca il nome di Salman Rushdie che lo annuncia a tutta pagina, vogliamo sperare che questo «spazio di dialogo fra chi i libri li scrive e chi li legge» possa rimanere un mensile di lettura, senza trasformarsi nel consueto orticello di chi i libri li edita e vende. E lo diciamo, con tutta la buona fede che ancora ispira l'argomento lettura, solo per malcelabile disincanto rispetto all'orribile dicotomia libro-Terza pagina. Perché se ti occupi di cultura, quando parli dei testi chiave della tua formazione, devi citare i grandi classici della letteratura di ogni secolo e qualche cult del Novecento, ma se non vai almeno dieci anni indietro non puoi ricordare un solo titolo sfogliato che non fosse un saggio. «Oggi leggo solo saggi» devi dire, e se non ti viene sei fregato, altro che i romanzi per il treno, per i pomeriggi liberi, per le sere di vacanza.
Ma qui iniziamo bene. Il suddetto Grand tour indiano fa tappa solo presso autori di «narrativa»: Narayan e Tagore, Amitav Ghosh, Arundhati Roy, Vikram Seth, e altri undici contemporanei che raccontano il Subcontinente «da dentro». Dato che la «scoperta di un Paese - il prossimo è la Cina - o di un genere» sarà la cifra distintiva di tutte le aperture letterarie della rivista, si può dire che un po' di India vista da Occidente non avrebbe guastato. Un romanzo coloniale, un diario di viaggio o un qualsiasi aperitivo della sezione poi dedicata ai classici (qui, John Fante), la terza costola del giornale.
In mezzo, l'attualità, un approfondimento con saggi e interviste su un tema del momento (Etica&politica).

Poi, interviste, scaffali, rubriche dedicate all'infanzia e ai ragazzi, classifiche, novità, guide turistiche, appuntamenti, chi legge chi e possibili itinerari letterari per parole chiave, eventi storici o «Se ti è piaciuto». Un «rotocalco dedicato ai libri», insomma, sperando che possa avere un senso oltre a quello di vetrina.

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