Che pacchia in Campidoglio: pagati per incassare la paga

È ufficiale: i dipendenti del Comune di Roma sono pagati due ore al mese per non fare nulla. Il Campidoglio, infatti, concede agli oltre 25 mila dipendenti due ore al mese di permesso retribuito per un anacronistico «cambio assegno», come racconta il quotidiano Italia Oggi. D’altronde cosa c’è di male a godere di accordi stilati 20-30 anni fa quando non esistevano i bancomat, internet e le banche on line. Insomma quando gli stipendi venivano pagati in contanti o con assegni ed era obbligatorio andare a depositarli in banca. Oggi la maggior parte dei dipendenti del Bel Paese vede lo stipendio accreditato direttamente sul conto corrente mentre in azienda riceve al massimo un cedolino riassuntivo. Italia Oggi fa i conti in tasca a questi privilegiati che si guardano bene dal non approfittare di un «accordo vecchio come il cucco». D’altronde si tratta di 3 giorni di ferie in più ogni anno.

Per l’amministrazione di Roma si tratta invece di 50mila ore al mese pagate senza che ci sia un minuto di lavoro per la municipalità. Qualcuno potrebbe obiettare che uno sforzo dai dipendenti capitolini è già stato fatto: fino a qualche anno fa le ore di «cambio assegno» erano addirittura quattro.

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