Che scossa elettrica con Battiato dal vivo

Nell’improvvida alluvione di dischi dal vivo, che ci sta travolgendo, val la pena d’isolare i rarissimi live che meritano d’essere ascoltati. Come questo realizzato da Franco Battiato al Mandela Forum di Firenze con una chicca preziosa, Come away death, frammento di Shakespeare musicato da Quilter Roger. Battiato canta con contagiosa partecipazione e stile finissimo, indirizzando l’impronta pop-rock degli arrangiamenti ad una «spettacolarità sonora» che pur nel massimo di colori e di dinamismo non sacrifica mai l’apporto del pensiero. Come nelle atmosfere orientali di Le aquile non volano a stormi, nell’inquieta Auto da fé, nella bellissima versione di I’m that, condivisa vocalmente con Cristina Scabbia, ospite del concerto insieme con un’altrettanto seduttiva Kumi Watanabe e, vabbè, con Manlio Sgalambro. Ma ci sono ancora le allarmate sequenze di L’odore di polvere da sparo e di Shock in my town.

E l’intensa, accorata magia di La cura, l’omaggio alla Pfm con Impressioni di settembre, le inquietanti dissonanze di Sarcofagia, l’ironia sempreverde di Cuccuruccuccu, a completare l’emozionante autoritratto d’uno dei più grandi, illuminati musicisti dell’ultimo mezzo secolo.

Franco Battiato Un soffio al cuore di natura elettrica (Sony)

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