Ma basta. Anche la retorica dei cinepanettoni ha stufato. Il mito dello sdoganamento, l’obbligo di ridere a tutti i costi, il controcorrentismo e l’evasione da contratto: non se ne può più. Si può dire che i film di Natale sono goliardate da liceo? Roba fuori dal tempo? Si può dire eccome. Tanto più ora che i motivi di spensieratezza scarseggiano. E poi c’è una bella differenza tra spensieratezza e risata crassa dettata da colpi bassi, distillati di volgarità che infarciscono certe scene come maionese strabordante. Ci vorrebbe un Fantozzi al contrario. Bussare dalle parti di Benigni, per esempio: come definirebbe i cinepanettoni? L’alternativa secca tra comicità festaiola e pellicole cinesi, incassi alboxoffice e birignao dei cinefili, risata sgangherata e noia da atmosfera iraniana puzza di manicheismo lontano un miglio. È uno schema stantio e prevedibile. Come rischia di esserlo la parte da Pierino che si è scelta di recitare e nella quale ci si può trovare imprigionati. A volte converrebbe prendersi una bella vacanza (di Natale?) anche dai propri cliché. Aiuterebbe a rinnovarsi e a far entrare in casa un po’ d’aria fresca. Alla tv si usa il telecomando e si cambia canale, al cinema si sceglie nell’ampia gamma. Da una ventina d’anni in qua, la maggioranza sta clamorosamente dalla parte delle gags di Boldi e Ceccherini. Perciò, se il criterio della quantità e del mercato ha l’ultima parola, non c’è da discutere. Sto con la minoranza che non si aggiorna sulle nuove tappe del Natale errante per i quattro punti cardinali di De Sica e Ghini affiancati da Belen Rodriguez e Serena Autieri. Ma sia chiaro, lo faccio senza alcun particolare orgoglio. Semplicemente, le acrobazie del fedigrafo De Sica non mi appassionano. Il mondo è bello perché è vario e c’è posto per tutti. Soprattutto, ci sono innumerevoli vie di mezzo. Registi in grado di far divertire non disdegnando i contenuti. La lista sarebbe lunga. Non è un modo un po’perdente di andare al cinema viverlo come una parentesi di due ore, dimenticandosi di ciò che si è visto subito dopo i titoli di coda? Credo si possa entrare in sala con una curiosità maggiore, persino per arricchirsi imbattendosi in qualcosa di diverso da sé, senza necessariamente annoiarsi o lambiccarsi. Non che ridere valga poco. Vale tantissimo. Casomai si tratta di scegliere il modo di farlo. Divertito, spensierato, amaro, goliardico, volgare, becero. Questione di gradazioni e sfumature, sempre quelle che rifuggono dagli schemi. Per esemplificare, rimanendo in area risata, si possono citare Stanlio e Ollio, la grande commedia italiana, i cartoon dell’epoca d’oro, il miglior Woody Allen, Chaplin. Ceccherini, Boldi e De Sica, grande attore e gran simpatico, dove li mettiamo? Appurato che ridere vale moltissimo, forse sarebbe riduttivo esaurire l’ambizione del cinema in una bella sganasciata.
Potrà pure capitare che, dai tempi di Vacanze di Natale torni a vedere un cinepanettone. Se c’è la compagnia giusta,se non c’è altro che mi attira di più, se ho parecchio tempo a disposizione... Ma è più probabile che la mia vacanza dai film di Natale duri ancora a lungo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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