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Il Chelsea a Ibrahimovic "Costi un po' troppo"

L'altra faccia del calciomercato: Moratti deve sanare il bilancio dell'Inter entro giugno: resta solo il Barcellona. Lite Ancelotti-Kakà dopo il rifiuto del brasiliano di andare a Londra

Il Chelsea a Ibrahimovic  
"Costi un po' troppo"

Nel giorno di Kakà, restano sul fondale del calcio-mercato europeo gli altri nomi eccellenti. Zlatan Ibrahimovic è il primo della lista e sul suo conto bisogna riferire della strategia economico-finanziaria dell’Inter che ha una scadenza da rispettare. Il suo bilancio dev’essere chiuso entro il 30 giugno ed entro quella data, dunque, va eventualmente completata l’operazione Ibrahimovic per poi rinviare ai primi di luglio le successive operazioni di mercato.

Sempre alle viste di questa scadenza vanno giudicate altre due iniziative inedite da parte di Moratti: il suo blitz a Barcellona per valutare la disponibilità del Barcellona e la super valutazione data a Thiago Motta in bilancio. Il negoziato è fermo ma è destinato a riprendere anche perché nel frattempo il manager di Eto’o ha riaperto la questione. «Non escludiamo alcuna possibilità» l’ affermazione di ieri, a dimostrazione che il camerunese è deciso a lasciare il club catalano.

LA VERA STORIA ANCELOTTI-KAKÀ Chelsea al lavoro per costruire la squadra su misura per Carlo Ancelotti. Drogba ha firmato, resterà e non c’è possibilità che cambi idea. Ibrahimovic non interessa, Ribery (Beckenbauer ieri lo ha messo davanti al bivio: «O firma un rinnovo o se ne vada») è il vero obiettivo di Roman Abramovich, mentre Carvalho e Deco sono in partenza per raggiungere José Mourinho ad Appiano Gentile, rientrerà a Stamford Bridge Andriy Shevchenko. Di sicuro Ancelotti non ha gradito il comportamento di Kakà: gli ha fatto sapere dell’interesse del Chelsea ma lui ha «tradito» l’amicizia del tecnico e preferito i «merengues».

LA VERITÀ DI BENITEZ Il calcio-mercato è curioso assai. E lo dimostra l’ultimo dettaglio. Ieri, per tutto il giorno, Skysport24, ha mostrato l’e-mail firmata da Rafa Benitez con cui ha smentito l’interesse del Liverpool per Lavezzi. Smascherato così il bluff del suo procuratore che ha «marciato» sulla falsa indiscrezione per ottenere l’aumento da Marino. Ben gli sta.

DA ROSSI A BALLARDINI Dignitosissimo il congedo di Delio Rossi dalla Lazio: ha vinto una coppa Italia ma non è bastato a Lotito. Che ha tentato, inutilmente, di arruolare Allegri («è inutile che chiami il mio allenatore, da Cagliari non si muove» il monito di Cellino, il presidente): a questo punto dovrà rivolgersi a Ballardini che ha rischiato di restare a piedi dopo aver rifiutato l’Atalanta ed essere finito nel ballottaggio della Juve. «La mia è stata una scelta ponderata, mi sono accorto che non ero più al centro del progetto della Lazio» ha commentato l’allenatore che adesso può accettare l’invito di Cairo a rilanciare il Torino.

CRESPO, GRAZIE PREZIOSI A Genova, fronte rossoblù, è sbarcato ieri Hernan Crespo, battezzato come sostituto di Diego Milito finito all’Inter. «Mi ha convinto la fiducia espressa dal presidente Preziosi», ha detto. La solita sviolinata per ringraziare dello stipendio ricco strappato.

D’AGOSTINO-JUVE: SI FARÀ A vuoto il primo incontro ufficiale tra le delegazioni di Juventus e Udinese (Gasparin, il nuovo ds) per il passaggio di Gaetano D’Agostino in bianconero. I friulani insistono per una valutazione super, chiedono in cambio soldi o giocatori di qualità (Giovinco e Marchisio).

Alessio Secco, giustamente, nicchia.

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