Chi ci guadagna veramente dal terremoto scatenato da Wikileaks? In altre parole: chi può avere avuto interesse a scatenarlo? È la classica domanda da un milione di dollari e non è detto che la risposta giusta possa essere solo una. Proponiamo qui tre ipotesi.
La prima è che gli Stati Uniti, che a una prima e superficiale osservazione dei fatti possono sembrare i principali danneggiati, abbiano in realtà tratto dei vantaggi da questa vicenda che è ancora in divenire: soprattutto la Cia, che avrebbe abilmente risposto agli avversari cinesi che sarebbero dietro Assange. La seconda ipotesi è che ad avvantaggiarsi sia Israele: è un dato di fatto che i file di Wikileaks dimostrano che i Paesi arabi concordano in segreto con lo Stato ebraico soprattutto sull’Iran. L’ultima è che a fregarsi le mani sia la Cina, che accresce la sua credibilità nel mondo ai danni degli americani che con questa fuga di notizie hanno fatto una pessima figura.
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