Caro Massimiliano Lussana, di Adriano Celentano taluni dicono che è un genio che si finge cretino, altri che è un cretino che si finge genio. Ai posteri lardua sentenza ma una cosa è certa: i veri cretini sono coloro che gli concedono disco verde e gli riempiono le tasche di quattrini (si parla di tre miliardi di vecchie lire). La sua è una trasmissione cupa e pesante, noiosa, infarcita di battute oltraggiose a carico del presidente del Consiglio e del suo governo.
A Celentano si alternano i soliti cantautori rock sbracati e tarantolati le cui canzoni in chiave anticapitalistica contrastano con i portafogli ben gonfi dei soldi che guadagnano alla faccia dei gonzi che si spellano le mani per applaudirli.
Giovanni Bertei