Cronaca locale

«Chili Moon»: in viaggio tra arte e internet

Fondere mercato immobiliare con l’arte contemporanea. La soluzione arriva dalla «rete», con l’irreale «Chili moon town», un sito internet di compravendita immobiliare. «Chili moon town» è una città ambientata nell’universo informatico di internet - visitabile su www.chilimoontown.com - dove è possibile acquistare, vendere e costruire - con poche centinaia di euro - appartamenti, case e palazzi costruiti su una piattaforma galleggiante di 70 metri quadrati: il tutto rigorosamente virtuale. Ma «Chili moon town» non è solamente un mondo irreale: la «Città dei sogni» porta con sè anche aspetti fortemente legati al mondo quotidiano, concreto e reale. Per ogni acquisto effettuato, infatti, l’acquirente riceve un certificato di proprietà e un’opera originale di due artisti contemporanei: l’italiana Anna Galtarossa e l’argentino Daniel Gonzalez. Da questo momento in poi il valore dell’opera - reale - sarà fortemente legato al valore dell’immobile acquistato - virtuale -, in un inscindibile connubio tra internet e il mondo dell’arte contemporanea. Un domani, un oggettino comprato per una manciata di euro potrà così valere una semi-fortuna.
Ieri sera in via Ventura una riproduzione in scala di «Chili moon town» - realizzata da Anna Galtarossa e Daniel Gonzalez - è stata presentata in anteprima mondiale contemporaneamente a Milano e a Città del Messico: uno skyline tipico di una metropoli nordamericana, il tutto ricoperto di uno sfavillante universo di stoffe cucite a mano a colpi di glitter e paillettes. L’ambizioso tentativo è quello di rompere le catene di un’arte contemporanea fortemente legata alle pinacoteche e alle gallerie per riproporla al grande pubblico della rete internet: un appuntamento imperdibile per chi vuole investire nell’arte, un vero e proprio cantiere che spalancherà le porte a chi vorrà entrare a far parte di un gruppo esclusivo di collezionisti e investitori.
Allontanarsi dal grigiore delle metropoli per riscoprire un mondo fatto di colori sgargianti, lustrini e paillettes è dunque possibile.

Magari facendo come «Imperatore», promotore dell’iniziativa, che ha addirittura comprato un intero palazzo.

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