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Chirac lascia l’ospedale Mistero sulla sua salute: non può andare in aereo

I francesi si chiedono se riuscirà a portare a termine il mandato presidenziale

Alberto Toscano

da Parigi

Il presidente francese Jacques Chirac ha lasciato ieri a mezzogiorno l'ospedale militare parigino (il prestigioso Val-de-Grâce, considerato il miglior centro sanitario transalpino) in cui era stato ricoverato una settimana prima a causa di un «piccolo incidente vascolare». Un ricovero in condizioni d'urgenza, che era stato tenuto segreto per quasi un giorno e che aveva provocato una ridda di supposizioni a proposito del reale stato di salute del capo dello Stato, che sta per compiere i 73 anni. Dal momento in cui la notizia è stata resa ufficialmente nota, nel primo pomeriggio di sabato scorso, tutti i bollettini medici sono confortanti, accreditando la tesi di un problema circolatorio assai limitato e senza alcuna conseguenza di rilievo. Uscendo ieri dall’ospedale, il presidente si è fatto in quattro per mostrarsi in forma, salutando di fronte alle telecamere prima il personale che lo ha assistito e poi i giornalisti. Però i dubbi sulle sue reali condizioni continuano a far capolino nei giornali e nei commenti radiotelevisivi. Il fatto stesso che il presidente abbia rinunciato a recarsi la settimana prossima a New York per l'Assemblea generale dell’Onu, a cui ha sempre partecipato, sembra testimoniare l'apprensione dei medici per un suo eventuale affaticamento e per le conseguenze di un possibile viaggio aereo. Informazioni confidenziali affermano che il capo dello Stato eviterà nelle prossime settimane di utilizzare questo mezzo di trasporto. Lo ha fatto capire lo stesso Chirac, che nel suo colloquio con i giornalisti ha detto: «I medici mi hanno detto d'essere ragionevole e io seguirò le loro indicazioni».
I francesi hanno perso ogni fiducia nei comunicati ufficiali sulla salute dei loro presidenti da quando - all'inizio degli anni Settanta - Georges Pompidou fece credere di star bene quando era in realtà minato dalla malattia che lo condusse alla morte nel 1974. Il suo successore Valéry Giscard d'Estaing ha tentato di rassicurare i connazionali facendo pubblicare comunicati ufficiali e dettagliati sulla propria salute. Negli anni ’80 François Mitterrand ha fatto la stessa cosa, solo che i comunicati affermavano il falso: il presidente aveva il cancro e i documenti letti ai giornalisti dal suo medico evitavano di accennarne. Mitterrand avrebbe potuto ovviamente scegliere di tacere, ma non di mentire.
Dunque i francesi sono molto scettici in materia e si chiedono se Chirac riuscirà a portare a termine senza problemi il suo attuale mandato all'Eliseo, che scade nel maggio 2007. Quanto a cominciarne uno nuovo, l'ipotesi pare sempre meno plausibile e dunque la lotta di successione tra i vari esponenti della maggioranza governativa di centrodestra sta per esplodere in modo forse fragoroso. Sul tappeto ci sono le possibili candidature presidenziali del ministro degli Interni Nicolas Sarkozy (che sembra il favorito anche perché controlla l'apparato del partito di Chirac, ossia l'Union pour un mouvement populaire), quella del primo ministro Dominique de Villepin (che è il prediletto di Chirac) e quella del centrista-liberale François Bayrou, che è oggi molto critico nei confronti del governo. Può persino darsi che tutti e tre decidano di presentarsi al primo turno delle presidenziali della primavera 2007. Per adesso Villepin si prepara a recarsi all'Onu, dove la Francia sostiene l'idea di riforma del Consiglio di sicurezza che piace alla Germania e che irrita profondamente l'Italia.
Quanto a Chirac, per ora deve pensare alla salute. La voce secondo cui avrebbe avuto una piccola paralisi facciale è parsa smentirsi da sola con le riprese tv. Ma sembra che il problema alla vista (annebbiamento e vertigini), da cui è scaturita la decisione di procedere venerdì sera al ricovero d'urgenza, non sia completamente risolto. Parlando di sé con i giornalisti, il presidente ha detto ieri: «Mi sento in buona forma e non vi nascondo che cominciavo ad aver voglia di andarmene dall'ospedale. Cominciavo ad avere l'impressione che il tempo non passasse mai, soprattutto all'ora di pranzo».

Poi un bel sorriso e via verso il pranzo all'Eliseo in compagnia della moglie Bernadette.

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