Chirac non parteciperà al suo processo: è troppo debole e soffre di vuoti di memoria

Jacques Chirac non è più in condizioni di salute tali da consentirgli di prendere parte alle udienze del processo a suo carico, che comincerà domani al Tribunale di Parigi. L’ex presidente francese, ha spiegato ieri suo genero Frederic Salat-Baroux in un’intervista a France Presse, «non ha più memoria». Il suo stato di salute, ha detto il genero di Chirac, «è degenerato da qualche mese a questa parte, con una grande debolezza accusata in luglio, e in queste condizioni la sua presenza al processo non può aver luogo in condizioni di umanità e dignità».
Ciò non significa, ha precisato Salat-Baroux, che il 79enne Chirac o chi per lui stiano cercando una scappatoia per evitare il processo per lo scandalo dei falsi impieghi al comune di Parigi. Al contrario, è volontà dell’ex presidente che il processo vada comunque avanti alla presenza di suoi delegati perché «se il processo fosse sospeso i francesi penserebbero che ci sono due giustizie, una per i potenti e una per i più deboli».
Questa intenzione è stata precisata per iscritto in una lettera acclusa alla perizia medica che la moglie di Chirac, signora Bernadette, e i legali dell’illustre uomo politico hanno chiesto per lui e che è già stata eseguita dal neurologo Olivier Lyon-Caen e consegnata venerdì scorso al tribunale di Parigi. Nel documento si certifica uno stato di «vulnerabilità» motivato da problemi di mobilità e udito, oltre che «a volte anche perdita di memoria». Non vi si fa invece alcun accenno alla malattia di Alzheimer, che peraltro di fronte a indiscrezioni della stampa la moglie di Jacques Chirac ha sempre negato spiegando che «se mio marito avesse sofferto di questa malattia non avrei esitato a dirlo».
I familiari di Chirac affermano che non è chiaro se i problemi evidenziati dalla perizia siano conseguenza dell’ictus cerebrale che l’ex presidente ha avuto qualche anno fa oppure più semplicemente dell’invecchiamento e insistono sulla «dolorosa dimensione privata» di questa situazione.
Jacques Chirac è accusato di presunti appalti truccati al Comune di Parigi quando era sindaco della capitale francese tra il 1983 e il 1995, e sarebbe stato il primo presidente della V Repubblica francese - carica che ha ricoperto tra il 1995 e il 2007 - a comparire davanti alla giustizia.
Nella lettera con cui si chiede l’esenzione dalla partecipazione al processo il presidente Chirac ha espresso al tribunale il suo auspicio di «vedere la conclusione del processo» e la sua volontà di «assumersi ogni responsabilità, anche se non avrà più la piena capacità di partecipare allo svolgimento delle udienze».

Argomenti che paiono tesi a tacitare le critiche di quanti (avversari politici in primo luogo) coglieranno l’occasione per sostenere l’inopportunità della legge che consente al presidente della Repubblica francese di continuare a esercitare il proprio mandato se chiamato a difendersi in tribunale e di veder rinviato il processo a suo carico a mandato concluso.

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