nostro inviato a Madrid
Comanda la Spagna, sul calcio-mercato. Perché ha soldi, perché ha ambizioni dichiarate, perché può muoversi senza condizionamenti. Ramon Calderon, il presidente del Real col titolo della Liga sul petto, prima di volare in Israele, ha ridisegnato il futuro del suo club. Con grande chiarezza. Ha rintuzzato tutti i colpi bassi di Capello: «Non si è mai dimesso, mi ha detto che voleva monetizzare luscita. Eventualmente, lo liquideremo con il contratto di un anno, non abbiamo soldi da buttare dalla finestra. E comunque deciderà il consiglio di amministrazione, al gran completo». Poi ha scolpito il prossimo mercato (un solo rinforzo già firmato, Metzelder): «Sarà fatto di giovani. Abbiamo detto no a Henry perché ha 30 anni». Infine ha affrontato il tema Kakà, la sua ossessione. «Per andarsene dal Milan il brasiliano deve forzare la mano e io continuo a sperare lo faccia»: le certezze di un tempo, come si capisce al volo, sono state ridimensionate. Lalternativa al fuoriclasse brasiliano è scritta: «Dopo Kakà, viene Ibrahimovic».
Moratti è avvisato. Nel frattempo Franco Baldini sta lavorando a un possibile rilancio di Fabio Capello. Sfuma anche lipotesi Valencia che ieri sera ha dato il benservito al ds italiano Carboni e ha confermato il tecnico Quique Sanchez Flores.
Da Barcellona, nelle stesse ore, è arrivato lintervento di Laporta, il presidente che ha svelato i piani del club azulgrana. «Ronaldinho ed Etoo non sono in vendita» la sua garanzia. Che vale ancora di più perché corredata da alcune raccomandazioni, sul comportamento, spedite ai due diretti interessati, protagonisti nella stagione appena conclusa di qualche dissidio pubblico di troppo. Non saranno più tollerati comportamenti men che professionali. Quattro i rinforzi in arrivo al Barcellona: un difensore (forse Chivu), un centrocampista e uno o due attaccanti (tra cui Henry).
JUVE CON I SOLDI. Sono arrivati, puntualmente. Sono i milioni incassati dalla Juve grazie alloperazione di aumento del capitale sociale (prima fase aperta il 28 maggio e chiusa il 15 giugno): sono state sottoscritte il 96,37% delle azioni per un controvalore complessivo di 101 milioni di euro. «Il progetto di sviluppo preparato dalla Juve è stato approvato» lentusiasmo legittimo del presidente Cobolli Gigli che ha potuto così depositare il contratto di acquisto di Iaquinta (11,3 milioni il costo del cartellino, pagabili in tre rate, allattaccante contratto per 5 anni, 2,4 milioni a stagione) e prendere atto della volontà di Miccoli, rientrato dal Benfica, «vorrei restare in bianconero» nonostante la proposta del Napoli. Lattuale condizione economica consentirà alla Juve di portare a termine, in modo soddisfacente, il negoziato, non molto semplice, con Trezeguet, lattaccante che si era congedato in modo polemico dopo aver fatto gol contro lo Spezia.
IL BLUFF DI SPINELLI. Di questi tempi, i bluff sono allordine del giorno. Aldo Spinelli, presidente del Livorno, è uno esperto in materia. Lanno scorso cercò disperatamente di piazzare Amelia al Milan propagandando il suo portiere col quale, tra laltro, era entrato in rotta di collisione. Adesso è accaduto un altro episodio dello stesso tipo. Spinelli ha fatto sapere che «lintesa con la Lazio per la cessione di Amelia è in dirittura di arrivo». E ha aggiunto le dimensioni dellaffare: 8 milioni più Tare e Balleri. Salvo «beccarsi» la risposta di Lotito il quale ha negato tutto. Di fatto il Livorno ha ceduto il francese Pfertzel al Bochum.
CHIVU ALLINTER. Lepilogo della vicenda Suazo ha consigliato unaccelerazione sul fronte Chivu-Pizarro. Dirigenti di Inter e Roma si sono incontrati ieri sera a Milano e hanno definito unintesa di massima che sarà oggi trasformata in contratto. Il centrocampista cileno rimarrà alla Roma per 6 milioni di euro, il difensore romeno, valutato circa 12 milioni, passerà allInter. Da definire solo le rate del pagamento.
(Ha collaborato
Fabrizio Aspri)
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