Cibo fresco, le eccedenze ai poveri

Intesa fra Regione, Banco Alimentare e grande distribuzione. Formigoni: «È una risposta efficace a bisogni reali»

Dopo i prodotti «secchi», al supermarket della solidarietà arrivano pure quelli «freschi». E quindi carne, salumi, latticini, ortaggi e quant’altro rischia la deperibilità se non utilizzato entro la scadenza riportata sulla confezione o il cellophane.
«Pronto fresco» è il titolo dell’iniziativa attuata quest’inverno dalla Onlus del Banco Alimentare in collaborazione con la Regione Lombardia, con la quale ieri mattina ha sottoscritto un accordo per sostenere lo sviluppo del progetto sperimentato con successo negli ultimi due anni sul territorio lombardo e che si estenderà presto su scala nazionale. Nel 2004 Banco Alimentare ha raccolto infatti oltre 75 chili di prodotti e, nel 2005, si è arrivati a oltre 139 chili nel solo periodo gennaio-settembre.
I prodotti raccolti appartengono ad un’ampia gamma di alto valore nutrizionale (si va dai prodotti freschi a quelli da forno) che, inveduti, sarebbero destinati alla distruzione. «Pronto fresco» consentirà invece agli enti convenzionati all’associazione di utilizzarli a sostegno dei propri assistiti.
«La Regione - ha detto il governatore Roberto Formigoni - ha voluto sostenere questa azione in uno spirito di sussidiarietà, in coerenza con le proprie politiche di crescita e sviluppo di tutte quelle iniziative che autonomamente organizzano delle risposte efficaci a bisogni reali e costruiscono opere per rispondere alle esigenze di tutti».
Pure l’assessore al Welfare Giancarlo Abelli ha definito il progetto «innovativo» e «di forte impatto sociale, oltre che coerente col modello di welfare impostato sulla sussidiarietà». Una sottolineatura della «convinta adesione della grande distribuzione a un’operazione umanitaria come questa, pur in un momento difficile per economia e consumi» è stata fatta dall’assessore al Commercio Nicoli Cristiani.


«La nostra Onlus - ha ricordato il presidente del Banco, don Mauro Inzoli - è stata da sempre mossa da una preoccupazione fondamentalmente educativa: portare il cuore di tutti a vivere nella gratuità. “Pronto fresco” è un tentativo di condividere il bisogno del prossimo, nel concreto: i poveri hanno il nostro stesso bisogno di alimentarsi, e con questo spirito ci accostiamo a questa nuova sfida di carità».

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