Stasera in tv "Bohemian Rhapsody", la vera storia dei Queen e di Freddie Mercury: 5 curiosità

Bohemian Rhapsody torna stasera in tv, ma il film con Rami Malek racconta davvero la vera storia di Freddy Mercury e dei Queen?

Stasera in tv "Bohemian Rhapsody", la vera storia dei Queen e di Freddie Mercury: 5 curiosità

Stasera in tv, alle 21.35 su TV8 arriva in tv Bohemian Rhapsody, lungometraggio che punta a regalare al pubblico un ritratto emotivo di Freddy Mercury e dei Queen, leggende indiscusse della musica. A interpretare il leader della band è l'attore Rami Malek che ha vinto il Premio Oscar per la migliore interpretazione maschile.

Bohemian Rhapsody, la trama del film e il cast

Il film prende avvio quando Freddy Mercury è ancora Farrokh Bulsara, un ragazzo appassionato di musica che sta solo aspettando la sua occasione per dimostrare il suo enorme talento e approdare così alla fama. L'occasione arriva quando il ragazzo incontra il batterista Roger Taylor (Ben Hardy) e il chitarrista Brian May (Gwilym Lee), che alla fine sono quasi costretti a farlo unire alla loro band. In poco tempo, Farrokh si innamora della giovane Mary Austin (Lucy Boynton) e la band si arricchisce del talento del bassista John Deacon (Joseph Mazzello), dando così origine a quelli che la storia conoscerà come Queen. Il carisma di Farrokh - che nel frattempo ha legalmente cambiato il suo nome in Freddy Mercury - attira l'attenzione di John Reid (Aidan Gillen), un discografico che decide di rappresentare i Queen, che ben presto raggiunse un enorme successo. Tuttavia la fama arriva con una dose di problemi che mineranno sempre di più l'equilibrio della band.

La vera storia dietro il film

Come avviene spesso quando si tratta di film biografici, il cinema si diverte a prendersi alcune libertà per poter costruire un racconto per immagini che sia il più coinvolgente ed emotivo possibile. Bohemian Rhapsody da questo punto di vista non fa alcuna differenza e la storia dei Queen è stata romanticizzata e semplificata in questo film. Nato a Zanzibar, in Tanziana, Farrouk Bulsara passò i primi anni della sua vita in India, dove frequentò lezioni di piano già all'età di sette anni anni. Nel 1964, quando ha diciotto anni, Farrokh si trasferisce con la famiglia a Middlesex e qui si unisce alla band blues Wreckage, mentre studia all'Ealing College of Art. Ed è proprio un suo collega studente a presentargli Brian May e Roger Taylor, fondatori e componenti degli Smile. Nel film si vedono i tre ragazzi conoscersi quasi per caso dopo un esibizione degli Smile, ma quando Freddy si unì al gruppo, lui e May e Taylor si conoscevano in realtà già da tempo.E anche l'incontro con Mary Austin non avviene affatto dopo il concerto come viene mostrato nel lungometraggio, ma solo intorno agli anni Settanta. I due si sono conosciuti in un negozio dove Mary lavorava e Freddy - che aveva già cambiato nome legalmente - impiegò almeno sei mesi prima di chiederle di uscire. Tornando alla nascita della band leggendaria, nel 1971 al gruppo si unisce anche John Deacon e a quel punto i Queen sono pronti a diventare famosi, con il loro primo album che approda nel mercato musicale nel 1973. Inoltre nel film si vede l'attore Mike Myers interpretare i panni di Ray Foster, discografico disgustato dal primo ascolto di Bohemian Rhapsody, al punto da rifiutarla e annunciare che quella canzone non avrebbe mai avuto successo. Il personaggio di Ray non esiste nella realtà, ma è vero che i Queen furono definiti pazzi da molti proprio per la realizzazione di un brano tanto lungo e lirico insieme, che mal si sposava con le tendenze commerciali dell'epoca. Ancora oggi, Bohemian Rhapsody è uno dei brani più ascoltati di sempre.

Gli errori del film

Nonostante, come è stato detto, Bohemian Rhapsody si presenti al pubblico come un film biografico, il regista Dexter Fletcher si è preso non poche libertà per giocare con le emozioni del pubblico, per portarlo a stare dalla sua parte. Ad esempio, nel film si vede che Freddy Mercury riceve la sua diagnosi di HIV poco prima dello storico concerto del Live Aid. La diagnosi, nel film, viene quasi utilizzata come strumento di riconciliazione tra i membri della band. In realtà, come ha ricordato il partner di Mercury, Jim Hutton, il cantante non avrebbe scoperto la malattia prima dell'aprile 1987, vale a dire a quasi due anni di distanza dal concerto del Live Aid, che ebbe luogo nel 1985. E anche le tempistiche del concerto, stando almeno alle date riportate da Billboard, sono sbagliate. In Bohemian Rhapsody, infatti, si dice che il concerto del Live Aid fu l'occasione per i Queen per riunirsi dopo la rottura legata alla volontà di Freddy di tentare una carriera solista. In realtà anche Roger Taylor e Brian May si lasciarono irretire dalla possibilità di una carriera da solisti, e soprattutto i Queen erano già tornati insieme molto prima del concerto benefico, al punto da aver registrato e pubblicato anche un album, intitolato The works.

Il personaggio di Jim Hutton

Un film incentrato sulla biografia di Freddy Mercury non avrebbe potuto fare a meno di inserire il personaggio di Jim Hutton, che è stato il compagno del cantante fino alla morte nel 1991. Nel film Jim viene introdotto come il cameriere che lavora in una festa da Freddy. I due hanno un momento molto intimo, in cui Freddy gli confessa di sentirsi perso, dopo aver smarrito la passione per la musica e l'amicizia degli altri Queen. Jim Hutton, però, non ha mai lavorato come cameriere, né è mai stato al servizio di Freddy Mercury, come invece si vede nel film. In realtà l'uomo lavorava come parrucchiere al Savoy Hotel e lui e Freddy Mercury si sono conosciuti in un club poco distante da dove il cantante abitava nel 1983.

Problemi di regia

La lavorazione di Bohemian Rhapsody non è stata affatto semplice. Già nel 2010, infatti, si parlava di un film su Freddy Mercury e sui Queen e per interpretare il cantante di We will rock you era stato scelto l'attore Sacha Baron Cohen, che però abbandonò il progetto a causa di divergenze artistiche. La regia del film, in un primo momento, venne affidata a Dexter Fletcher, che tuttavia fu costretto a tirarsi indietro nel 2014. Al suo posto venne ingaggiato Bryan Singer, ma nel 2017 il regista venne licenziato. Come si legge su Repubblica, infatti, il regista non era rientrato sul set dopo la pausa per la festa del Ringraziamento e la sua assenza portò a un grande ritardo per la produzione targata 20th Century Fox, che non ebbe altra scelta se non licenziarlo. Al suo posto venne richiamato di nuovo Fletcher, che concluse le riprese e si occupò di tutta la fase di post-produzione. Nonostante questo, Bryan Singer rimane l'unico regista accreditato ufficialmente.

La dichiarazione choc di Sacha Baron Cohen

Come si diceva, all'inizio Freddy Mercury avrebbe dovuto avere il volto di Sacha Baron Cohen, che era stato accolto da tutti con grande aspettative, anche solo a causa della forte somiglianza con il leader dei Queen. Tuttavia, l'attore diventato famoso grazie al personaggio di Borat fu costretto a ritirarsi per quelle che si possono definire diverse vedute artistiche. Anni dopo la sua uscita di scena, in un'intervista con Howard Stern, Sacha Baron Cohen rispose alla domanda diretta sul perché non facesse più parte del progetto. Howard Stern gli chiese se il problema fosse che Sacha Baron Cohen avrebbe voluto indagare anche la vita sessuale del cantante e l'attore rispose: "Certo che volevo. Si sono storie straordinarie su Freddy Mercury. Storie pazzesche. Lui era selvaggio e aveva uno stile di vita estremo. Dissoluto. Lo sai, ci sono storie di... come chiamarli? Qual è la parola giusta? Persone di statura minuta con un piatto cosparso di cocaina sulla testa che andavano su e giù durante i suoi party. E lo capisco, loro sono una band e vogliono difendere l'eredità della band, lo comprendo benissimo. [...] Un membro della band (non dirò chi è) mi disse che sarebbe stato proprio un gran bel film, perché a metà succede qualcosa di sorprendente, muore Freddie. Così lo paragono a Pulp Fiction, dove il finale è a metà, l'intermezzo è alla fine, è un film spericolato, interessante." Poi l'attore continua: "Poi mi viene detto che sarà un film normale.

Così gli domando cosa succede nella seconda parte del film e mi dicono che si vede come la band va avanti facendosi forza, senza Freddie. Gli dissi che nessuno andrà mai a vedere un film dove il personaggio principale muore per AIDS e la band va avanti!"

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