Stasera in tv "Io sono Mia". Qual è la storia di Mia Martini morta 30 anni fa in circostanze misteriose

Stasera in tv c'è Io sono Mia, il film che racconta la vita e la carriera di Mia Martini, figura talentuosa e tragica del panorama musicale italiano

Mia Martini a Milano nel 1994
Mia Martini a Milano nel 1994
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Diretto da Riccardo Donna e uscito nel 2019, Io sono Mia è il film che andrà in onda stasera in tv, per la precisione alle 21.30 su Rai 1. Come è forse intuibile dal titolo stesso dell'opera, il lungometraggio è un film biografico incentrato sulla sfortunata e immortale figura di Mia Martini, interpretata per l'occasione da Serena Rossi.

La narrazione del film prende il via sul teatro dell'Ariston, durante il Festival di Sanremo del 1989, quello diventato famoso perché sanciva il ritorno di Mia Martini su un grande palcoscenico dopo essersi allontanata dalle scene a causa di un ambiente tossico e ostile nel campo della musica. Soprattutto, però, il Festival di Sanremo del 1989 fu anche l'anno in cui alla kermesse sonora venne presentato il brano Almeno tu nell'universo che, pur essendo diventato un brano iconico e indimenticabile, quell'anno non riuscì ad andare oltre al nono posto. Io sono Mia parte da questo festival di Sanremo e da un'intervista della cantante che, proprio grazie a questo escamotage narrativo, può raccontare l'infanzia, i legami sentimentali e anche la carriera tutt'altro che tranquilla, devastata da una diceria secondo la quale Mia Martini era una cantante che portava sfortuna, in un destino simile a quello che anni dopo avrebbe appiattito anche la carriera di Marco Masini.

La vera storia di Mia Martini, protagonista di Io sono Mia

Nata a Bagnara Calabra il 20 settembre 1947, Mia Martini è la terza di quattro figlie (tra cui Loredana Berté). Dopo essersi trasferita a Porto Recanati, Mimì - com'era chiamata in famiglia - cominciò presto a mostrare non solo un grande interesse per la musica italiana, ma anche un talento che fu evidente già in giovane età. La sua gavetta si divise tra feste e balere, tra serate canore nei locali e ingaggi brevi ma significativi, che subito misero in mostra il talento della giovane cantautrice, che ben presto, come Mimì Bertè, decise di lanciarsi nel mondo dei concorsi canori. Partecipa così al Festival di Pesaro e a quello di Bellaria, le sue canzoni girano, ma il successo non arriva. Si trasferisce allora a Roma dove, insieme alla sorella Loredana, crea un trio con l'amico Renato Fiacchini, che il mondo della musica conoscerà con il nome di Renato Zero. Mentre cerca di arrivare a fine mese con un lavoro nel sindacato dei cantanti, Mia Martini conosce anche la prigione. Per quattro mesi vive reclusa a Tempio Pausania, a causa di una sigaretta di marijuana. Verrà prosciolta successivamente da tutte le accuse, ma l'esperienza la segnerà per sempre. La sua carriera cambia del tutto quando la sua strada incrocia quella dell'avvocato Alberigo Crocetta, conosciuto a Roma per essere stato il fondatore del Piper - storico locale romano - e per aver portato al successo interpreti come Mal e Patty Pravo. Si deve proprio a Crocetta la creazione del personaggio "Mia Martini" e porta all'incisione del primo album nel 1971 a cui negli anni si aggiungono brani indimenticabili come Piccolo uomo e Minuetto. Il successo è immediato: Mia Martini diventa una delle cantanti italiane più conosciute anche oltre i confini nazionali, il successo europeo segue quello italiano e tutto sembra andare per il verso giusto.

Tuttavia il suo successo non era destinato a durare, perché su di lei calò una diceria di "iettatrice" che portò a un successivo ostracismo nel mondo della musica. Come ricorda Wired, tutto sarebbe nato quando Mia Martini rifiutò un contratto che la voleva legata a vita, in esclusiva, a un impresario tutt'altro che affidabile. Successivamente la cantante rimase vittima di un incidente sull'Autostrada del Sole, in cui persero la vita due persone. Proprio l'impresario, all'alba di quel 1 febbraio 1972, cominciò a dire che l'incidente fu causato dalla sfortuna che Mia Martini portava con sé. Mia Martini non prese subito sul serio quelle dicerie, ma nel corso dei dieci anni successivi cominciò ad essere un vero e proprio spauracchio per le persone, al punto che molti facevano gesti scaramantici in sua presenza e il lavoro cominciò a ridursi sempre di più. Mia Martini, alle prese anche con la tormentata storia con Ivano Fossati, cadde in depressione e, nel 1983, decise di voltare le spalle a un'industria che, per prima, le aveva voltate a lei. Il ritorno, come si vede in Io sono Mia venne sancito dalla presenza al Festival di Sanremo, ma ormai qualcosa era rotto dentro di lei. La musica e il successo non riuscirono a salvarla. Mia Martini venne ritrovata senza vita il 12 maggio 1995, nella sua casa di Cardano al Campo. Il suo corpo venne rinvenuto dal suo manager, che andò a casa sua dopo aver provato inutilmente a mettersi in contatto con lei per due giorni.

Dall'autopsia emerse che la morte era dovuta a un arresto cardiaco provocato da un mix di antidolorifici. Secondo molti, la morte misteriosa di Mia Martini è ancora riconducibile all'ipotesi di suicidio.

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