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Wonder Woman, perché la DC non ha avuto lo stesso successo della Marvel?

La DC avrebbe dovuto essere la diretta rivale della Marvel in ambito cinematografico, ma qualcosa non è andato affatto per il verso giusto. Ecco cosa non ha funzionato

Wonder Woman, perché la DC non ha avuto lo stesso successo della Marvel?

Wonder woman è il film che va in onda questa sera alle 21.18 su Italia 1. Diretto da Patty Jenkins, Wonder woman è il quarto capitolo del deludente DC Extended Universe, progetto cinematografico che voleva "rivaleggiare" con la Marvel, senza mai essere davvero entrato in partita.

Wonder woman, la trama

Ippolita (Connie Nielsen) è la regina amazzone che vorrebbe per sua figlia Diana un futuro diverso da quello destinato al suo popolo. La ragazzina, però, preferisce seguire le orme della zia Antiope (Robin Wright) ed essere preparata quando arriverà il momento di sfidare l'antico dio Ares. Anni dopo, Diana (Gal Gadot) salva da morte certa il capitano Steve Trevor (Chris Pine), arrivato sull'isola di Themyscira per sfuggire a dei militari tedeschi che vogliono impedirgli di portare a termine la missione, ossia quella di avvisare le forze alleate della creazione di un potente gas velenoso che potrebbe cambiare non solo le sorti del conflitto bellico che sta avendo luogo oltre le coste dell'isola, ma anche il futuro dell'umanità. Diana, convinta che la guerra sia opera di Ares, decide di seguire Steve al fronte. Sarà l'inizio di una battaglia in cui Diana dovrà capire chi è davvero il suo nemico e, soprattutto, dovrà sviluppare le sue capacità e diventare, di fatto, Wonder woman.

Il "fallimento" della DC contro la Marvel

Era il 2008 quando al cinema uscì Iron Man, il film con Robert Downey Jr. che di fatto diede il via al Marvel Cinematic Universe, con la fase uno della Saga dell'Infinito, conclusasi poi nel 2019 con Spider-Man: Far from home, che sanciva la fine della fase tre e l'inizio poi della Saga del multiverso. Tra il 2008 e il 2019, la Marvel ha saputo creare qualcosa che non aveva eguali nel mondo della settima arte: un vero e proprio universo, un'esperienza di visione "a capitoli", come se sul grande schermo fosse stata proposta la struttura narrativa dei romanzi à feueilleton, che costruivano la lealtà del pubblico centellinando storie e racconti. Negli undici anni della Saga dell'infinito, il mondo dei cinecomics è esploso e la Marvel era colei che deteneva il potere assoluto, proprio per la sua capacità di giocare con le aspettative del pubblico, ma anche di creare dei film che, prima ancora che lungometraggi, erano esperienze da condividere con gli amici e persino con gli sconosciuti. Gli incassi ottenuti da ogni singolo film e persino il successo che le varie pellicole hanno avuto con la critica, arrivando ad ottenere anche nomination ai premi più importanti di settore, hanno fatto sì che la Marvel si tramutasse di fatto nella "nemica da sconfiggere". Ecco allora che già nel 2013 prende il via il cosiddetto DC Extended Universe, abbreviato nell'acronimo DCEU, con l'uscita in sala del deludente L'uomo d'acciaio. Quasi tutti i film successivi, da Batman v Superman: Dawn of Justice, fino a Blue Beetle, passando per lo stesso Wonder Woman, ma anche per il problematico The Flash, non sono mai stati in grado di attirare particolare attenzione e, a parte il primo capitolo di Aquaman, il riscontro al botteghino è stato così deludente da sfiorare varie volte il flop completo. Ma perché la DC non è stata in grado di realizzare quello che ha fatto la Marvel? Pur avendo personaggi iconici come Superman e Batman o la stessa Wonder Woman, perché la DC non è riuscita a fidelizzare il pubblico in un momento in cui i cinecomics andavano per la maggiore? Se oggi la Marvel comincia a mostrare segni di cedimento, con il pubblico che non sembra più così curioso di seguire tutti i film e le tantissime (forse troppe) serie tv, il DCEU non è mai davvero riuscito ad attirare l'attenzione.

Forse il problema principale e quello più lampante è una mancanza di coerenza narrativa. Mentre la Marvel ha dimostrato sin dal'inizio di avere un piano preciso per lo sviluppo delle varie fasi, il DCEU ha cominciato la sua "carriera" mostrando immediatamente di non avere un piano coeso, come dimostrano anche le tante diatribe legate alle decisioni creative, la visione d'insieme e un'atmosfera tutt'altro che distesa. Ogni film è arrivato al cinema non come parte di un disegno più ampio, ma come un mezzo per cercare di riparare gli errori dei film precedenti. DI fatto, dunque, era come se ogni film esistesse per contro proprio e il pubblico non ha mai avuto davvero la sensazione di essere parte di un progetto più grande. Nonostante la presenza di supereroi molto famosi e amanti e nonostante la scelta - interessante - di non ricalcare i toni da commedia della Marvel ma di puntare su una narrativa molto più cupa, il DCEU non è stato in grado né di rendere giustizia a personaggi come Batman o Superman, né di creare pellicole di livello. I film della DC, infatti, sono di qualità molto bassa e questo è forse il punto in cui gli spettatori sono rimasti più delusi, perdendo di volta in volta interesse. Inoltre i vari avvicendamenti registici, come nel famoso caso riportato da CiakClub del licenziamento di Zack Snyder e dell'ingresso di Joss Whedon, subentrato la primo in piene riprese, ha fatto sì che alla mancanza di coerenza narrativa ci fosse anche una mancata coesione artistica.

In altre parole, dunque, il DCEU ha dato origine a film cupi, che si prendevano troppo sul serio, ma che non avevano né una storia potente né personaggi affascinanti per giustificare tanta serietà.

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