Cinquemila anni di storia nelle pietre della Città Santa

Cinquemila anni di storia nelle pietre della Città Santa

Gerusalemme, la città eterna costruita migliaia di anni fa, la cui storia si ode ancora oggi nel sussurro del vento che soffia intorno alle sue mura, la città dove ogni pietra narra la favola meravigliosa di un luogo che da secoli attira milioni di pellegrini, nel periodo Pasquale diventa la top ten delle mete per i cristiani di tutto il mondo. Qui infatti si rivive intensamente la passione di Cristo dalla sua morte alla resurrezione. E non preoccupatevi per la «sindrome di Gerusalemme»: colpisce rendendo più acuto il senso religioso di chi visita la Città Santa, ma occorre una forte ipersensibilità per essere catturati da questo misticismo estremo che aleggia nell'aria di una città in cui convivono le tre grandi religioni monoteistiche e tutte le manifestazioni della fede umana. Infatti Gerusalemme, come città del Tempio di Salomone, della Passione di Gesù Cristo e dell'ascesa di Maometto al cielo, è sacra ugualmente a ebrei, cristiani e musulmani.
La chiesa del Santo Sepolcro è un esempio eclatante di questa coabitazione. Nell'edificio religioso in cui si prega sulla tomba di Cristo, ci si inginocchia sulla lapide in cui il corpo di Gesù venne lavato e avvolto nel sudario e si accende una candela sulla pietra del Golgota, coesistono ben 30 cappelle ciascuna in rappresentanza di una differente confessione. Un luogo in cui cattolici, francescani, ortodossi, armeni, copti, siriaci, greci, siro giacobini e abissini vanno a pregare il Signore, mettendosi in fila e senza intralciarsi a vicenda: la pietra del Calvario è racchiusa in una teca di vetro accanto all'altare dove si genuflettono i greco-ortodossi, mentre una chiesa russo-ortodossa sorge sul luogo in cui Cristo fu crocefisso.
E se cercate la via Dolorosa, la rete di strade attraverso la quale Gesù portò la croce prima di essere crocefisso, non preoccupatevi se seguendo le indicazioni vi trovate in pieno suk dove sentirete il richiamo alla preghiera del muezzin alternarsi con un rosario cristiano e con le grida dei mercanti di spezie, mentre gli ebrei vi passano accanto veloci diretti al loro luogo più significativo e sacro: l'emblematico Muro Occidentale o Muro della Preghiera, unico residuo del Tempio di Salomone, dove i fedeli offrono le loro preghiere e scrivono i desideri del loro cuore sui frammenti di carta che infilano nelle fessure del muro, tra le pietre. Ma se la città vecchia all'interno della sua cinta muraria lunga 4 km appare intrigante, per un cattolico è impensabile non avviarsi sul Monte degli Ulivi per rivivere la Passione di Cristo: qui c'è ancora l'Orto del Getsemani e si possono visitare numerose chiese legate alla vita di Gesù, fra cui il Dominus Flevit. Secondo la tradizione, poi, alle pendici del Monte degli Ulivi, in un minuscolo mausoleo musulmano, in precedenza santuario cristiano, si trova anche la tomba di Maria. Oltre alla sacralità del luogo che a Pasqua è un tripudio di fiori, luci e preghiere, attraversando la Città Vecchia si incontrano angoli affascinanti da visitare, meravigliosi mercati dove acquistare ceramiche decorate, file di perle, sandali in cuoio, cuscini ricamati, tappeti di lana colorata, candele, deliziosi articoli d'argento. Poiché Gerusalemme accoglie popoli di differenti culture, fedi, tradizioni e gruppi etnici, la cultura gastronomica offre accanto a gustosi ristoranti (Roza in Yafo st.31), le trattorie dove il cibo viene cucinato lentamente su antiche stufe (da provare l'armeno Bulghourji vicino alla Porta Jaffa), i caffè alla moda e i bar sempre aperti. L'ospitalità è garantita negli hotel, fra cui brilla il raffinatissimo King David in cui soggiornano re, presidenti e attori, e l'elegante Inbal. Se a Gerusalemme per Pasqua è tutto esaurito, un ottimo hotel sul mare, distante solo una quarantina di km è il Carlton di Tel Aviv dove si arriva in tre ore e mezzo di volo con Alitalia che offre la tratta A/R a 347 euro.

Ma non partite da questa terra affascinante senza fare una tappa al Museo d'Israele per visitare la mostra «Erode il Grande, l'ultimo viaggio del Re», aperta fino al 5 ottobre, in cui sono esposti circa 250 reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici condotti sul sito della tomba recentemente scoperta all'Herodion.
Per Info: www.impronteviaggi.it; Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, www.goisrael.it.

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