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Cinzia, gran violino al femminile per Notturno d’archi

IN PROGRAMMA Un tuffo nel Settecento con Sammartini, Galuppi, Boccherini e Mozart

Cinzia, gran violino al femminile per Notturno d’archi

Cinzia Barbagelata, stasera (ore 21.30, ingresso libero, info: 02-89122383) ospite della rassegna Notturni in Villa, è un’artista che combina con successo le ragioni dell’arte con quelle del cosiddetto management: insomma, brillante musicista e imprenditrice musicale. A questa violinista e direttrice d’orchestra, si deve infatti la nascita nel 2005 del complesso di strumenti originali Arcantico, ensemble che con un programma dedicato a Sammartini, Galuppi, Boccherini e Mozart, è di scena oggi a Milano a Villa Reale di via Palestro, e che può già contare su una significativa produzione discografica. Strumenti d’epoca per letture rispettose delle prassi esecutive storiche, quindi del Sei e Settecento. In realtà la Barbagelata, da donna intelligente qual è, crede nella flessibilità del repertorio per cui dal barocco sa spingersi con disinvoltura fino al contemporaneo, ora a maggior ragione, considerato che compositori scrivono apposta per lei. Il decollo di quest’artista, formatasi a Milano dove insegna anche al Conservatorio, ci rammenta quello di altre interpreti donne con grande temperamento artistico unito a spirito imprenditoriale, espresso attraverso un’attività poliedrica che abbraccia i diversi aspetti del «pianeta» musica. E’ il caso di Viktoria Mullova, violinista superlativa, fra le migliori in campo, carismatica, pronta a passare da un Bach suonato con antiche corde di budello, dunque secondo quanto accadeva all’epoca, a pagine del cosiddetto crossover. In questo, ha trovato due ottime collaboratrici nelle pianiste e sorelle Labeque, anzitutto in Katya, sperimentando vie alternative al mondo della classica. La Mullova è interprete dalla tecnica impeccabile, musicalità squisita, e un suono terso e androgino che la pongono come alter ego dell’altro volto noto del violinismo femminile, Sophie Mutter. Fra le donne carismatiche della musica classica, trascinatrici di orchestre e folle di allievi adoranti, spicca poi la pianista Martha Argerich. Una leonessa che da sola riesce a soverchiare il suono di un’intera orchestra se sul podio non c’è un direttore di spessore. Cresciuta nell’Argentina dei tempi d’oro, ora ha posto il suo quartier generale in Svizzera dove in suo omaggio si svolge il festival di Verbier, manifestazione di assoluta eccellenza. E’ difficile diventare una star della chitarra classica, strumento che certo non esercita il fascino immediato del pianoforte o del violino. Solo una persona, in questi tempi, è riuscita nell’impresa. E’ una donna e si chiama Sharon Isbin. Del Minnesota, casa a Manhattan, questa signora bella e tenace s’è conquistata 38 copertine, ha suonato con 160 orchestre, con divi del rock, pop e jazz. La Juilliard School, cioè l’Harvard della musica, ha chiesto a lei di istituire il primo dipartimento di chitarra.


Tornando al concerto di oggi e ai suoi protagonisti, Cinzia Barbagelata e il suo ensemble Arcantico proporranno un tuffo nel Settecento, con l’esecuzione delle Sinfonie n. 1 e 13 del milanese Sammartini, il «Concerto a quattro» del veneziano Galuppi, la Sinfonia G.490 del lucchese Boccherini e la Serenata in sol maggiore Eine kleine Nachtmusik del salisburghese Mozart.

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