da Milano
È guerra tra Cisco, la società regina delle reti Internet, e Apple per il nome iPhone. Per il colosso mondiale del networking non ci sono dubbi: il brand iPhone, scelto da Apple per il lancio del suo cellulare iPod, è stato acquisito nel 2000 quando Cisco acquistò InfoGear Technology, che aveva registrato il marchio nel 1997. E soltanto il 19 dicembre scorso, il nome iPhone è stato usato per il lancio di un telefono della Linksys, una divisione di Cisco, che permette di chiamare direttamente via Internet senza computer usando Skype, il servizio di chiamate gratuite su Internet. Ed è per questo motivo che laltro ieri Cisco ha depositato un atto di diffida nei confronti di Apple sulluso del nome presso la Us District Court del Distretto della California del Nord.
«Non ci sono dubbi - ha detto Mark Chandler, vicepresidente di Cisco - che il nuovo telefono della Apple sia un prodotto importante per la società di Steve Jobs, ma non è possibile usare un nostro marchio senza il nostro consenso». Pronta la replica di Apple, i cui titoli da inizio settimana sulla scia dellannuncio del lancio di iPhone hanno guadagnato l11%: «Crediamo che tutto ciò sia stupido - ha affermato il portavoce di Apple, Steve Dowling - anche perché ci sono numerose altre compagnie che usano il nome iPhone per prodotti che consentono di chiamare via Internet. Inoltre siamo i primi a usare il brand iPhone per un telefono cellulare». Apple non è però nuova a questioni del genere. La società infatti ha pagato 26 milioni di dollari ad Apple Corporation, ossia la società titolare dei diritti delle canzoni dei Beatles, proprio per questioni di uso dello stesso marchio. Dopo anni di battaglie legali, nel 1991, ci fu un accordo extragiudiziale ma la disputa è ricominciata quando Apple Computer ha cominciato tre anni fa a vendere musica in rete tramite il servizio di iTunes e il suo prodotto di punta iPod. Secondo gli inglesi infatti Apple avrebbe contravvenuto il patto stipulato al momento dellaccordo che prevede di non usare il marchio per attività discografiche o musicali. Il primo round è stato vinto dalla società di Steve Jobs in quanto il tribunale lo scorso novembre ha sostenuto che non ci sarebbe un uso improprio del marchio.
Ma Apple Corp non si arrende e ha fatto ricorso contro la sentenza.
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