Roma

La città dei rifiuti fuorilegge Oltre 800 discariche abusive

Oggi le discariche illegali spuntano come funghi anche on line. Attraverso, infatti, un monitoraggio effettuato con l’ausilio di Google Earth, l’Ama ne aveva scoperte a maggio all’incirca 600. Ieri, da Lourdes, il sindaco ha fatto sapere che nel corso dell’estate la cifra è salita a quota 700. Ma secondo i dati più recenti, finora le discariche abusive venute alla luce nella Capitale grazie all’ingegnoso sistema sarebbero in tutto 836. E mano a mano che l’attività di controllo dell’Ama andrà avanti, più ci sarà da turarsi il naso. I numeri, c’è da scommetterci, continueranno a salire vertiginosamente, perché al giorno d’oggi con quel diavolo d’Internet non c’è nascondiglio che tenga. È questo, in sostanza, il messaggio che arriva forte e chiaro dall’operazione via satellite messa in atto in questi ultimi mesi dalla municipalizzata.
Le rilevazioni vengono effettuate dai responsabili Ama di ciascun municipio. Segue un sopralluogo, dopodiché si passa alla bonifica dell’area. In tutto sono 142 gli interventi portati a termine nei mesi di maggio e giugno. «L’utilizzo di Google Earth finalizzato a scovare le discariche illegali - spiega l’amministratore delegato dell’Ama Franco Panzironi - ci ha permesso di realizzare una mappatura della città dalla quale emergono le zone da considerarsi ad alto rischio». Il fenomeno desta allarme sopratutto in periferia, dove gli immondezzai a cielo aperto si moltiplicano senza sosta. Dalla Barbuta, in zona Capannelle, a via Cesare Lombroso, giusto per fare un paio di esempi, le discariche illegali sembrano proprio non conoscere confini. E al loro interno si trova di tutto. Non solo inerti - i rifiuti prodotti dalle ditte edili nelle operazioni di demolizione e costruzione vanno per la maggiore - ma anche copertoni, amianto, rame, batterie di auto usate, e Raee (le apparecchiature elettroniche) a non finire. «Il costo di smaltimento di questi materiali è elevatissimo», fa presente Panzironi. Al Comune sono stati chiesti i fondi necessari per poter procedere.
In base al lavoro svolto fino a ora l’Ama non solo ha preso le misure al fenomeno delle discariche abusive, ma sta anche pensando a cos’altro fare per darci un taglio. «Siamo in una fase di progettazione», afferma l’amministratore delegato. Oltre all’attività di monitoraggio in corso si pensa d’intensificare il controllo sul territorio attraverso l’uso di sistemi di video-sorveglianza. «Una volta bonificate le aree di degrado - ipotizza Panzironi - se il problema dovesse ripresentarsi allora metteremo delle telecamere in modo da contrastare le operazioni di scarico e individuare coloro che se ne rendono protagonisti». Al vaglio anche l’idea di posizionare delle videocamere pure sui mezzi dell’Ama.
Il Comune, intanto, pensa a interventi di tipo istituzionale. E nel frattempo Alemanno chiama in causa gli abitanti: «Credo che per risolvere problemi di questa natura non si possa prescindere da una forte partecipazione dei cittadini». Una convinzione che in lui è andata rafforzandosi durante il suo viaggio a New York, dove si è recato in visita ufficiale a inizio luglio.

«Lì ho trovato una fortissima dimensione di volontariato - ha tenuto a precisare il sindaco -, e non solo per quanto riguarda la sicurezza».

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