Il milione di copie lhanno già digerito in scioltezza, come fosse un pugnetto di riso bianco scondito. E ora, proprio nel momento in cui scriviamo queste righe, in pentola stanno sicuramente bollendo, sotto forma di ristampe, altre migliaia di copie destinate alle dispense, più che agli scaffali, delle case italiane.
Antonella Clerici e Benedetta Parodi (lordine alfabetico è obbligatorio, trattando di primedonne), con Le ricette di casa Clerici (Rai Eri Rizzoli) e Cotto e mangiato (Vallardi) non si schiodano dalle top ten assolute di vendita. Per il momento vince la seconda, con un milione di copie «bruciate» dal 26 novembre dellanno scorso contro le 330mila della prima «gustate» in meno di un mese, dal 13 ottobre. Dunque fate voi le proiezioni, non cè bisogno di scomodare la Demoskopea...
Le due signore, insomma, cuociono a fuoco lento i «colleghi» che stanno loro intorno, si tratti di un barone come don Andrea Camilleri o di un brillante attor giovane come Paolo Giordano, del revisionista Pansa o della fattucchiera Murgia: mentre le grandi firme della narrativa e della saggistica sgomitano per guadagnare il posto donore a capotavola, loro sgobbano in cucina sbucciando patate e tagliando a cubetti il prosciutto, consapevoli del richiamo irresistibile del bisogno primario (il cibo) e immuni ai dibattiti para-letterari e alle polemiche storiografiche.
Antonella e Benedetta sono le regine in carica di quel particolare regno editoriale che potremmo definire «best seller di uso e consumo» il cui esempio più clamoroso è stato (o è ancora?) il mitico È facile smettere di fumare se sai come farlo firmato da Allen Carr. Ma se smettere di fumare si può, anzi si dovrebbe, smettere di mangiare no, proprio non è possibile. Per fortuna.
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