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Club in rosso ma l’Inter insegna: vince chi spende

Momento durissimo, il calcio tira ma non sempre centra la porta. Economicamente è da serie inferiore, salvato da diritti televisivi e sponsor, per ora, ma a tutto c’è un limite. In Sudafrica i ricavi per la Fifa saranno superiori a quelli di Germania 2006 con oltre un quarto di spettatori negli stadi in meno, in Europa i top club sono tutti indebitati, anche pesantemente, ma continuano a spendere perché non c’è altro rimedio in attesa che succeda qualcosa. Sembra la favola dell’Inter europea di Massimo Moratti, un continuo gettito di denaro in attesa che la rotta si inverta, altri sistemi non ce ne sono, nel calcio del 2010 appare sempre più lontana la Steaua Bucarest regina d’Europa, vince chi spende, e spendono tutte. Ma poi vince una sola. Affari e Finanza ha calcolato quanto porterà nelle casse dell’Inter la Triplete di Mourinho e sono soldi: 7 mln come partecipante alla Champions league, 3mln per i risultati nel girone di qualificazione, altri 10,5 mln per l’accesso alla finale, 15 mln per la vittoria sul Bayern di Monaco più un bonus Uefa di altri 20 mln. Solo la finale di Madrid ha portato nelle casse di Massimo Moratti un giro d’affari di circa 120 mln. A quelli guadagnati in Champions vanno aggiunti i premi per la vittoria in campionato, in coppa Italia e gli incassi di San Siro tutto esaurito nei due incontri con il Barcellona, girone e semifinale, e Chelsea, ottavo. E non è finito qui il giro perché i nerazzurri giocheranno una Supercoppa italiana, una supercoppa europea e un mondiale per club, altri introiti da diritti televisivi e sponsor. Ora se quel furbastro di Jorge Valdano dichiara di non aver pagato interamente la penale per liberare Josè Mourinho, al presidente Moratti il particolare può anche essere sfuggito. Ma è soltanto un momento di estrema euforia, di tutto il gruppo solo Bayern e Inter ballano sulle punte dopo aver chiuso la stagione precedente indebitatissime, oltre 400 mln il club nerazzurro. Il Real fa regolarmente strage di mercato con 800 mln di debito, il Barcellona segue a ruota con 500 mln, il Manchester United stravince con un rosso da 820 mln.
Ma c’è il mercato, si deve comprare, soldi pochi ma tantissime aspettative, l’Inter ha tracciato un solco, il 25 febbraio 1995 Massimo Moratti diventa presidente e 15 anni dopo diventa re d’Europa, forza e pazienza.
Di sicuro il calcio inglese non è più il modello di pochissime stagioni fa. Nella tabella a fianco abbiamo riportato i soldi in cassa nei top club europei, esclusi quelli che entreranno dalle cessioni, dagli assegni staccati dai presidenti, dai diritti televisivi e dagli sponsor. E per qualcuno, come il Liverpool, esclusi eventuali cambi di proprietà che per i Reds significherebbe un tesoretto di almeno 50 mln in più, oltre a Torres e Gerrard blindati. I soldi sembrerebbero tutti concentrati a Manchester, soprattutto il City di Mancini che punta forte in alto, per esempio Maicon dopo le dichiarazioni di Antonio Caliendo: «Ormai la situazione è chiara, penso che non ci siano mai stati giochi così trasparenti, nella vita tutto si compra e tutto si vende. Su Maicon non c’è solo il Real Madrid ma anche il Chelsea e soprattutto il City». Per l’Inter un trionfo, un’asta che alza la cifra.
Il Barcellona in realtà avrebbe più dei 30 mln in tabella ma ha giù acquistato David Villa per 40 mln e adesso sta per compiere un’operazione che solo pochi mesi fa sarebbe apparsa demenziale: la cessione di Ibrahimovic, pagato 75 mln e ora sul mercato al prezzo di saldo, 40mln. Una cifra che Roberto Mancini sarebbe dispostissimo a far investire ai suoi sceicchi in alternativa a Torres. Il Real vorrebbe fare spesa a San Siro, ieri capitan Zanetti ha garantito che Milito sta bene dove sta, pare che lui e Cambiasso lo abbiano rivoltato la sera stessa della conquista della Champions. L’annunciato rinnovo di Higuain del Real è solo uno specchietto per il mercato, lo United lo vuole, anche Kakà non è più saldo al comando dopo l’arrivo di Josè, Ancelotti lo spera.

In tutto questo vorticoso giro c’è la Roma, liquidi prossimi allo zero, come gli arrivi di Adriano e Simplicio, tutto perfetto se non ci fosse la grana De Rossi. Capitan Futuro è nel mirino di Mourinho con un contratto in scadenza 2012, il resto sarebbero solo chiacchiere se, da qualche settimana, la Roma cercasse un incontro senza ottenerlo col suo procuratore Sergio Berti.

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