Codici: i negozianti poco chiari sui prezzi dei saldi

«A poco più di due settimane dall’avvio dei saldi, Codici scatta una fotografia delle tendenze e delle opinioni dei consumatori e rileva le maggiori insidie «commerciali a scapito degli acquirenti». Così in una nota dell’associazione. «L’osservatorio Consumi e tendenze del Codici ha monitorato 5 zone di Roma: Centro Storico (Via dei Condotti, Via del Corso, Via della Vite, Via del Tritone, Via del Babuino), Zona Est (Via Tuscolana, Via Tiburtina, Via Appia); Zona Sud (Viale Europa, Via Ostiense); Zona Ovest (Via dei Colli Portuensi, Viale Marconi); Zona Nord (Via Cola di Rienzo, Via Nomentana, Viale Somalia, Viale Libia) per un totale di 500 negozi, 100 per zona, 20 di ogni tipologia, in tutto così suddivisi: 100 abbigliamento/biancheria intima, 100 gioiellerie, 100 calzaturifici, 100 elettronica/elettrodomestici, 100 articoli per la casa. «Dalla nostra indagine - spiegano al Codici - è emerso che i negozianti maggiormente inadempienti, che non espongono il prezzo in vetrina, che dichiarano sul cartellino dei prezzi esclusivamente la percentuale di sconto e il prezzo finale o che non specificano all’interno del locale le merci oggetto di vendita straordinaria sono quelli che commercializzano abbigliamento e biancheria intima (47%) a seguire, le gioiellerie (35%), i calzaturifici (17%), i negozi di articoli per la casa (10%), i negozi di elettrodomestici e di informatica (4%)».
Ma cosa pensano i cittadini dei saldi? Il Codici lo ha chiesto a cinquecento residenti della Città eterna. Per il 32% rappresentano un’utile occasione per poter acquistare merce altrimenti fuori portata, visti i costi proibitivi e la crisi economica. Il 45% ha rinunciato ai grandi acquisti in saldo, dovendo investire i soldi in bollette, affitto o mutuo.

Il dato interessante è che per il 43% di questi, sarebbe molto più utile ed economicamente vantaggioso ricorrere alla cosiddetta «liberalizzazione» dei saldi. Ci sarebbe sicuramente maggiore concorrenza tra i commercianti ed il consumatore avrebbe l’opportunità di acquistare prodotti in saldo in tutto l’arco dei 12 mesi».

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