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Il "college" dove si impara ad annusare l'esplosivo

Selezione, allenamenti, esami: così sono addestrati i cani poliziotto in prima linea contro il terrorismo

Il "college" dove si impara ad annusare l'esplosivo

Nemo è il primo a presentarsi. Saluta elevandosi con le zampe posteriori e sembra rendersi conto che è un giorno speciale. Questo labrador di due anni ha appena superato il corso di abilitazione a Nettuno del centro di coordinamento servizi cinofili della polizia, e proprio alla vigilia di Natale, è ufficialmente un cane poliziotto anti-esplosivo. Lo fa accucciare sotto la sedia il conduttore Daniele Scopelitti. Da adesso saranno una coppia di colleghi. Per entrambi inizia una vita in simbiosi. Presto anche Nemo potrebbe unirsi a tredici labrador che lo hanno preceduto e che si svegliano all'alba tutti i mercoledì e tutte le domeniche. Si muovono in silenzio, non sono distratti da suoni o odori, svolgono il loro compito senza essere notati. Sono i primi angeli del Papa e soprattutto dei fedeli. Un'avanguardia antiesplosivo rafforzata per il Giubileo. Cani programmati per cercare ordigni e armi, un addestramento di ferro, un rapporto di granito con i loro conduttori. La prevenzione del terrorismo in questi mesi parte più che mai da loro: da questi tredici poliziotti che abbaiano e dai loro fratelli in servizio in tutta Italia in stazioni, aeroporti, nelle principali piazze e nei luoghi affollati. DA REX A DIESELPrima il mito era Rex. Ora è Diesel. Rex, il cane poliziotto delle mille avventure televisive, Diesel, l'eroe martire, vittima del più imponente blitz antiterrorismo dell'Europa del terzo millennio. Diesel è il pastore tedesco morto durante l'assalto al covo dei jihadisti di Parigi dopo gli attentati del 13 novembre. I Diesel d'Italia sono duecentoquattordici. Sono cani che lavorano tutta una vita per servire la patria, fianco a fianco con il loro conduttore, una cosa sola. L'agente e il suo cane, sempre insieme, nelle operazioni, negli allenamenti, spesso anche davanti alla televisione la sera. È la vita di questi poliziotti che mangiano da una ciotola, vanno in pensione a dieci anni, ma per il resto sono agenti in tutto e per tutto, impegnati nei compiti più delicati a tutela della sicurezza nazionale. I cani antiesplosivo sono ora diventati 80, e sono la forza speciale più numerosa del reparto canino della polizia per esigenze dal territorio sempre più pressanti. Una cinquantina i cani antidroga. Gli altri nuclei sono quelli dei cani da «attacco e difesa», impiegati nell'ordine pubblico e dei cani da «ricerca e soccorso». C'è infine una squadra di cinque superspecializzati nella ricerca di tracce ematiche, un corpo sceltissimo in servizio a Palermo e a Malpensa.LA SCUOLA D'ÉLITENettuno è la base di addestramento nazionale per i cani poliziotti di tutta Italia, e ora non solo poliziotti: proprio in questi mesi gli ispettori di Ps stanno formando alcuni pastori tedeschi della Marina, con scopi futuri di difesa alle basi militari. Ma qui si educano anche i cani cerca-persone e i cerca-spacciatori. Nemo ha ricevuto come premio una dose da festa di croccantini. È questa la caratteristica dei cani anti-esplosivo, la maggior parte labrador: sono golosissimi. Per un croccantino farebbero qualsiasi cosa, sono voraci, e per questa caratteristica vengono scelti. Si sottopongono a un addestramento molto duro, tutti i giorni per quattro mesi. Croccantino dopo croccantino imparano a distinguere tutta la gamma di agenti esplodenti, imparano a sedersi quando ne sentono l'odore, a non lasciarsi fuorviare dagli odori chiamati in gergo tecnico distrattori. Per i cani antiesplosivo, addestrarsi a Nettuno è come per un discesista fare allenamento tutti i giorni sulla Gran Risa. È la pista ideale. Questa terra nasconde proiettili, tritolo, bombe risalenti alle sbarco degli alleati ad Anzio durante la seconda guerra mondiale. È capitato che proprio durante gli addestramenti «un cane trovasse un proiettile di carro armato, in località La Campana, non lontano dal mare - ci spiega il vicequestore Mario Cardea, direttore del centro cinofili di Nettuno -. Un'altra volta un proiettile di mortaio vicino Lavinio». Durante un'operazione, un terzo ha consentito invece di scovare una riserva di svariati chili di tritolo custoditi da un contadino sotto la gabbia delle galline.IN SOCCORSO E IN «CURVA»In una delle palestre della scuola di Nettuno, gli armadi vengono riempiti di cioccolato, tonno, detersivi. E così pure le valigie che scorrono su un vero nastro bagagli, proprio come quelli degli aeroporti. Gli aspiranti poliziotti devono imparare a concentrarsi sugli odori giusti. Questo vale anche per i cani antidroga. In loro la caratteristica principale è però la giocosità: «Il premio non è il cibo ma una pallina», spiega Cardea. In caso di fiuto di droga, l'animale raspa il terreno. Dà invece segnali al conduttore se ha individuato delle sostanze addosso a una persona. Per questo «reparto», come per i cani di attacco e difesa e di ricerca persone, il tempo di addestramento sale a sei mesi. La polizia si rifornisce presso alcuni allevamenti di fiducia, ma ogni tanto «ci facciamo un giro in qualche canile». Anche lì si possono nascondere veri talenti. Il cane candidato al corso viene tenuto sotto osservazione per circa un mese. Se ne testano l'attitudine al coraggio (la gestione del panico sulla scala mobile è una delle prove regine) e la salute fisica».A Nettuno si sono formati cani eroi. Come Boghi, il pastore tedesco del reparto ricerca e soccorso, inviato nel 2009 sotto le macerie della Casa dello studente all'Aquila per cercare i ragazzi sepolti dopo il terremoto, e in servizio speciale a Gravina di Puglia per i fratellini scomparsi, poi rinvenuti morti in un pozzo. A Nettuno è stato sottoposto a un addestramento individuale di quasi sei mesi Rocky, un pastore tedesco segnalato dalla Asl di Viterbo in quanto indomabile: con un allenamento da Balboa, a Nettuno lo hanno trasformato in un campione dell'ordine pubblico. Lavora ad Ancona, soprattutto allo stadio. «Tiene da solo una curva intera», lo elogia Cardea. E a Nettuno ci racconta la sua storia di vita l'assistente capo Cinzia Romano. Lei e la sua compagna Haiper hanno ricevuto ventidue encomi per altrettante eccezionali operazioni antidroga. Se dici Haiper, il terrore degli spacciatori, tutti, alla scuola di Nettuno, la ricordano con commozione. IL SET DELLA MALALa palestra all'aperto è un parco di vecchie macchine che sembra un set da «Romanzo criminale»: modelli sgangherati dove vengono nascosti droga ed esplosivi. Qui si allenano i labrador e i pastori tedeschi. Alle spalle delle auto della «mala», si stanno esercitando i cani ospiti della Marina. Un addestratore esplode un colpo e aizza il cane con un bastone, protetto sull'avambraccio da una grande manica di gomma. Il lupo segue il comando del suo conduttore e va all'attacco, ma poi si concentra sulla manica. «Non la manica!», gridano gli altri istruttori a bordo campo. A Nettuno i cani devono imparare prima di tutto a perdere la smania del possesso sugli oggetti, a concentrarsi sui comandi del proprio conduttore, in cui devono riporre totale fiducia. «Devono lasciar perdere le maniche. C'è ancora un po' da lavorare qui», sorride Cardea. È l'ora del pranzo e nel settore dei box si sente abbaiare sempre più forte. In questo momento a Nettuno ci sono 63 cani. I poliziotti appena 26. Si devono occupare di tutto, dall'addestramento alla distribuzione del cibo e di eventuali medicine, ai turni delle squadre. Ogni cane ha a disposizione un box privato composto da una zona riscaldata per la notte e un recinto all'aperto.

Fuori da ogni finestra c'è una ciotola con le indicazioni come questa: «Marco, nato il 18-2-2015, alimentazione uno e mezzo junior». È la zona degli ultimi arrivati, piccoli talenti predestinati, futuri nuovi cuccioli di Stato, i poliziotti del 2016.

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