Colonne sonore e canzoni napoletane, Luis Bacalov al San Carlo di Napoli

Un viaggio nella memoria. Quella italiana, con la canzone napoletana, e quella argentina, con il tango. È il concerto che, voluto dal presidente Luigi Cesaro e organizzato dalla Provincia di Napoli al San carlo di Napoli, chiude il calendario di appuntamenti targato 2010

Un viaggio nella memoria. Quella italiana, con la canzone napoletana, e quella argentina, con il tango. È il concerto del 30 dicembre al San Carlo di Napoli, voluto dal presidente Luigi Cesaro e organizzato dalla Provincia di Napoli, chiude il calendario di appuntamenti targato 2010. Presenta l'evento la musicologa Laura Valente. In scena Luis Bacalov e l'Orchestra d'archi del Teatro di San Carlo, diretta da Maurizio Agostini. Voci soliste Bernadette Siano (soprano) e Armando Valentino (tenore). Protagonista assoluto della prima parte è l'artista italo-argentino. «I miei ricordi di ragazzino a Buenos Aires - spiega Bacalov raccontando la sua formazione - mi rammentano mio padre, uomo di fine orecchio, che intonava le melodie che la radio diffondeva: valzer, foxtrots e soprattutto tanghi. Così le mie scale e gli arpeggi, Bach, Scarlatti, Mozart e Chopin convivevano con le musiche popolari di Gardel, Villoldo, Canaro e Salgan in una casa in cui l'unico lusso era il mio pianoforte verticale».
Baciato dal successo soprattutto come compositore per il cinema, Bacalov inizia a firmare molte colonne sonore di film nel 1960, sotto lo pseudonimo di Luis Enrìquez. Verso la fine degli anni '70 collabora con Federico Fellini per le musiche del film La città delle donne (dopo la morte improvvisa di Nino Rota) e poi con Pier Paolo Pasolini, Damiano Damiani, Ettore Scola, Fernando Di Leo, Franco Giraldi. Premio Oscar 1996 per la miglior colonna sonora del film Il postino. L'omaggio all'ultimo film di Troisi brilla nel programma cucito sulle musiche di Bacalov, intervallate dalle trascrizioni, sempre sue, dei brani di Ennio Morricone, Carlos Gardel e Astor Piazzolla. Chiude la prima parte il popolare Libertango. La seconda parte della serata spazia dalla Danza Ungherese n.5 di Brahms alla Vita è bella di Nicola Piovani, passando per New York New York di John Kander e Schindler's List di John Williams, amatissimo da Spielberg.

Ancora, tra Lehàr e Donizetti, la canzone napoletana di Francesco Paolo Tosti (Marechiare, 'A vucchella), Ernesto De Curtis (Non ti scordar di me), Edoardo Di Capua e Vincenzo Russo (Ì te vurria vasà). Chiusa vibrante con 'O Sole mio della coppia Capurro-Di Capua.

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