Si è ispirato a un episodio di Csi Miami, il 30enne romano finito in manette con laccusa di aver messo a segno tre rapine in banca. Ad arrestare lex camionista Daniele Rossini sono stati gli uomini della Squadra Mobile romana, secondo cui il bandito per mettere a segno i colpi- emulando un episodio del telefilm record dincassi- avrebbe utilizzato un dito falso con impronta ricostruita ad arte per ingannare il sistema informatico. Una tecnica singolare che spingeva il giovane rapinatore a preferire le banche dotate del sistema di difesa denominato «Biodigit», ovvero il rilevatore allingresso dellimpronta digitale del cliente. A incastrare il rapinatore un filmato delle telecamere di sorveglianza interne della banca: luomo è stato tradito dalla sua stessa irruenza in quanto saltando il bancone ha lasciato le sue vere impronte rilevate dagli specialisti della Polizia Scientifica. Con questo sistema Rossini, che ha precedenti per rapina, risse e lesioni, ha rapinato tre banche tra luglio e novembre. Effettuava accurati sopralluoghi per individuare gli istituti di credito che utilizzano il «biodigit». Entrava negli istituti di credito oltrepassando il sistema di rilevazione delle impronte utilizzando il dito posticcio ricavato presumibilmente dalla mano di una persona consenziente. Armato di pistola, si faceva consegnare quindi il denaro dagli impiegati. «Abbiamo informato la casa costruttrice del biodigit - ha dichiarato il capo della Mobile Vittorio Rizzi - in quanto lapparecchiatura non rileva il calore umano, ma solo limpronta fredda e quindi è più facilmente violabile. Occorre che prendano provvedimenti».
Partendo da una delle rapine in cui il malvivente aveva lasciato incautamente unimpronta vera su un bancone dellistituto di credito, si è proceduto ad una serie di comparazioni, utilizzando anche le immagini riprese dalle telecamere interne alla banca. «In laboratorio - dicono dalla polizia - con lausilio di un prodotto normalmente utilizzato dai dentisti per i loro calchi, abbiamo ricostruito tutto e capito il sistema utilizzato da Rossini. Confrontati i dati con le immagini, abbiamo potuto constatare che limpronta rilevata e limmagine del rapinatore non corrispondevano alla stessa persona. Da quellimpronta vera siamo risaliti allautore delle rapine». Gli investigatori suppongono che il dito posticcio possa essere stato utilizzato anche per compiere altre rapine.
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