Compie dieci anni il progetto Carcere dell'Università Statale. Il Polo penitenziario universitario più grande d'Italia e, tra i più importanti in Europa, conta al momento 175 iscritti (9 studentesse e 166 studenti) fra le persone con libertà vigilata (i cosiddetti "ristretti"), che provengono da 8 carceri e frequentano 34 corsi di laurea. I tutor coinvolti sono 170, quest'anno gli iscritti hanno già sostenuto 250 esami. In un decennio il progetto ha permesso a 24 persone in esecuzione penale di laurearsi, ha coinvolto 600 tutor, 35 docenti titolari di corsi, oltre a moltissimi altri insegnanti che hanno contribuito con singole lezioni. Sono stati organizzati 55 laboratori, per un totale di oltre mille ore di lezione, che si sono svolti negli istituti penitenziari coinvolgendo anche studenti esterni, quasi milleduecento, che hanno potuto confrontarsi direttamente con la realtà carceraria.
Gli iscritti prediligono i corsi triennali e su tutti Filosofia - il dipartimento in cui il progetto è nato - seguito da Scienze Politiche, Scienze Umanistiche per la Comunicazione, Scienze dei Servizi Giuridici e Giurisprudenza. La maggior parte degli universitari "ristretti" ha più di trent'anni, ma vi è un nutrito gruppo over 60. Provengono soprattutto dal circuito di media sicurezza, ma il progetto raggiunge anche chi si trova in alta sicurezza, nel regime del 41 bis, in comunità o in misure alternative. Dal 2022 è nato anche il primo Osservatorio sul diritto allo studio in carcere del nostro Paese. Due i risultati ottenuti dall'Osservatorio: la decisione del Consiglio Regionale di sollevare tutti gli studenti universitari ristretti in Lombardia dal pagamento della tassa regionale per il diritto allo studio e la stipula di un contratto di comodato tra Ateneo e Casa di Reclusione di Opera per fornire PC e stampanti.
"Il Progetto Carcere ci ha regalato un primato nazionale che ci rende davvero orgogliosi - ha detto la rettrice Marina Brambilla - realizza un dettato costituzionale, insegna e dà consistenza a una solidarietà giusta e necessaria, forma e allena alla coesione sociale nella pratica dell'insegnamento e dell'amicizia, nutrendo una delle identità più importanti di questa università".