Può capitare che un computer si rompa e ci sia bisogno di un tecnico per rimetterlo in funzione. Ma se accade troppo spesso può diventare un problema, soprattutto se a rompersi sono i pc della Procura e ciò impedisca il regolare svolgimento delle udienze o ostacoli il lavoro dei magistrati.
Ieri mattina lennesimo guasto ha messo a dura prova la pazienza del giudice della VII sezione penale Alfonso Sabella. Dovevano essere processate otto persone finite in manette per furti e sostanze stupefacenti. Era tutto pronto, gli arrestati, i loro avvocati, i testimoni, il pubblico ministero. Non il computer, che ha cominciato a fare le bizze. E non cè stato verso di farlo ripartire. Impossibile procedere, processo rinviato, imputati di nuovo in cella. Ma per il giudice Sabella la questione non si è chiusa così. Troppe volte, a piazzale Clodio, gli addetti ai lavori hanno avuto a che fare con computer bloccati o malfunzionanti. Quella di ieri è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sabella ha preso carta e penna e ha trasmesso gli atti in Procura, e al presidente del Tribunale, sollecitando uninchiesta per interruzione di pubblico servizio nei confronti del Cts, la società incaricata della manutenzione di sistemi informatici di piazzale Clodio.
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