Il Comune dà la pagella alle vie: molte bocciate per sosta e graffiti

Pollice verso anche sulla segnaletica Goggi: «Addetti e risorse non bastano»

Sosta irregolare e graffiti: sono le voci che assommano già i voti più rossi nella pagella che il Comune darà entro fine anno a 22 isole ambientali della città. L’esperimento è partito da XXII Marzo-Lodi e Farini-Maciachini, e in tutti e due i casi i parcheggi scorretti e le tracce dei writers sono saltati maggiormente all’occhio dei 40 volontari (alcuni sono residenti) incaricati da Palazzo Marino e dall’associazione Meglio Milano di tracciare la mappa del degrado urbano. Verde e pulizia delle strade incassano i giudizi più positivi, mentre è pollice verso per la manutenzione di strisce pedonali, pensiline dei mezzi pubblici, cartelli stradali e righe dei parcheggi. «Milano ha grosse difficoltà per la segnaletica orizzontale - ammette l’assessore al Traffico, Giorgio Goggi -, è una nostra carenza e dobbiamo fare di più. Purtroppo il personale e le risorse sono scarse, ma abbiamo destinato maggiori finanziamenti nel bilancio del 2006».
A distinguersi per la pulizia delle strade sono le vie Bezzecca, Ferrini, Fogazzaro, Cirene, mentre la sosta scorretta segna il record negativo in via Botta, Colletta, Papi, Toce, Menabrea e Lepontina. «Da una parte - spiega Goggi - l’indicatore sulla sosta ci conforta perché le decisioni prese dalla giunta fin dall’inizio sono corrette: repressione con ausiliari della sosta sempre più numerosi ed efficienti, regolamentazione con strisce gialle e blu e realizzazione di parcheggi interrati per i residenti. Entro fine mandato realizzeremo 11mila nuovi posti auto, e ci sono 56 cantieri in corso. Ma anche da parte dei cittadini ci vuole un cambiamento di mentalità: se parcheggiano nei posti riservati ai disabili, alle fermate degli autobus o sui binari del tram, ledono gli altri».
Collaborazione che è necessaria, ma secondo l’assessore ancora insufficiente, anche per superare il problema dei graffiti: «Dobbiamo lamentare che pochi condomini hanno fatto l'abbonamento proposto dall’Amsa per la pulizia dei muri a condizioni vantaggiose, anche se questo permetterebbe di risolvere il problema». Chi realizza un graffito, sostiene Goggi. «lo fa per tornare ad ammirare la propria opera.

Si sa che se il muro viene ripulito subito, questo scoraggia moltissimo il fenomeno. Tutte le grandi città, a partire da New York, sono riuscite a risolvere il problema in questo modo. Per gli edifici comunali ci stiamo impegnando, ma occorre anche la collaborazione dei privati».

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