Per capire che non è unoperazione dimmagine basta poco più di un minuto. Il sindaco Gianni Alemanno arriva al Pigneto intorno alle 15,30, con una buona mezzora di anticipo rispetto allorario inizialmente previsto. Quando scende dalla macchina spiazza un po tutti, dispensa qualche stretta di mano a destra e un sorriso appena accennato a sinistra e poi, senza perdere altro tempo, raggiunge il negozio di via Macerata, uno dei tre colpiti dallassalto xenofobo di sabato pomeriggio. Il sindaco di Roma fa chiudere la porta e lascia ad accalcarsi sulluscio il suo nutrito seguito e i cronisti. Ascolta, attento, e rimane a lungo a parlare con il proprietario. Vuole sentire dalla viva voce dei protagonisti le dinamiche dellaccaduto, chiede di vedere i danni, non solo quelli evidenti, come i vetri infranti, ma anche quelli più nascosti, comunque sostanziosi per chi ha come strumenti del mestiere solo una bilancia elettronica o una mezza dozzina di telefoni.
«Il Comune pagherà i danni - annuncia subito dopo - faremo di tutto per essere vicini a queste persone, che non devono sentirsi minimamente a disagio». Loro, i protagonisti involontari del raid dellaltro ieri, gradiscono tanta premura e apprezzano la solidarietà del primo cittadino. Il titolare di un negozio di generi alimentari ha da parte per lui un piccolo presente, una busta di noccioline, che Alemanno accetta e tiene in mano fino al termine del suo mini-tour del quartiere. In tanti, italiani e stranieri, si fanno largo per salutarlo o, come nel caso di una mamma con bambina al seguito, per consegnargli una lettera riservata. «Non cè scritto nulla», afferma andando via.
Solo alla fine, solo dopo avere parlato con tutte le vittime dei tristi episodi, il sindaco indossa i panni istituzionali e spiega che «la strada maestra deve essere quella della legalità a 360 gradi». «Sappiamo che nella zona, specie di notte, ci sono delle difficoltà - chiarisce - ma questa non può e non deve diventare una giustificazione. Bisogna colpire in modo inflessibile chi ha usato la violenza».
La stoccata alla sinistra arriva subito dopo, e si inserisce perfettamente nel solco del ragionamento sviluppato fino a quel momento: «A Roma cè un clima difficile che non ha nulla a che vedere con la politica. Ricordiamoci che quando si verificarono gli episodi di violenza al Trullo, al governo cera Ferrero come ministro e Veltroni era sindaco di Roma. Invito la sinistra a non strumentalizzare questi fatti e a non creare teoremi politici, perché è ridicolo e puerile». Un invito che non viene raccolto dal presidente della Provincia Nicola Zingaretti, con il quale poche ore dopo si creerà un botta e risposta sulle responsabilità dellemergenza sicurezza a Roma. Meglio badare a prendere le dovute contromisure, in primis quella di «fare in modo che ci sia una presenza diffusa su tutto il territorio di persone in divisa».
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