Il Comune risarcito per lo stupro di una 15enne

Un risarcimento di 5mila euro per danno di immagine. Lo ha ottenuto il Comune di Milano dalla quinta sezione penale del Tribunale dopo essersi costituito parte civile nel processo contro uno stupratore di 36 anni, accusato di aver abusato di una ragazzina di 15 anni lo scorso marzo. L’uomo, che già in passato aveva adescato adolescenti via Internet e sms, è stato condannato a sei anni di reclusione. E il Tribunale ha riconosciuto a Palazzo Marino una somma con cui risarcire il danno subìto all’immagine «e agli investimenti realizzati in difesa delle donne». È la sesta volta che il Comune viene risarcito dopo uno stupro. La prima volta fu nel 2007, dopo la sentenza per la violenza sessuale avvenuta nel parcheggio della metropolitana di Bisceglie. «Da allora - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato - si è affinata anche la giurisprudenza, tanto che ora i giudici riconoscono un risarcimento al Comune non più sulla base di un danno materiale o dei servizi di cui la vittima stessa ha beneficiato ma, più in generale, per il danno di immagine e per gli investimenti realizzati in difesa delle donne. Su questo tema stiamo martellando non poco e siamo tra i Comuni più attenti». Tra gli altri precedenti ci sono lo stupro di gruppo avvenuto al parco Lambro, nel luglio 2008, che «fruttò» un risarcimento di 10mila euro, lo stupro di una 14enne sudamericana in via Breda nell’ottobre 2008, quello di una donna marocchina nel novembre 2008. In tutto, costituendosi parte civile nei processi, Palazzo Marino ha incassato circa 40mila euro da destinare alle politiche di prevenzione e assistenza alle donne vittime di violenza.
Il provvedimento del Tribunale è positivo anche a detta dei giuristi. «In questo modo - spiega Marilisa D’Amico, docente di Diritto costituzionale all’Università Statale - si riconosce la rilevanza sociale della prevenzione messa in campo dal Comune. Per di più si innesca un circolo virtuoso perché con i soldi del risarcimento il Comune può finanziare altri progetti di prevenzione contro la violenza e gli abusi sessuali». Tra le iniziative di prevenzione ci sono i centri di ascolto, i progetti anti stalking e i corsi di autodifesa per le donne, a cui l’anno scorso si sono iscritte in 400.
Contro la violenza il Comune tiene alta la guardia, ma il problema in città non è di poco conto: nel 2009 sono stati contati 480 casi, più di uno al giorno. La maggior parte delle volte la violenza avviene entro le mura di casa, ma in altri casi, come quello della ragazzina di 15 anni, si consuma per strada. I minori finiscono spesso nella rete di aggressori e adescatori e quelli assistiti dai servizi sociali dopo un maltrattamento sono centinaia.

A confermarlo è l’Unità tutela dei minori dell’Asl che segue i casi più delicati. «Il fenomeno della violenza è molto diffuso - spiega Roberto Calia, responsabile Asl dell’Unità di tutela dei minori - ma aumentano anche gli strumenti di tutela, come la sensibilizzazione nelle scuole».

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