Roberta Bottino
C'erano tutti i sindaci dei comuni liguri, all'incontro tenutosi ieri mattina nella sala rossa di Palazzo Tursi, per discutere della Finanziaria. C'erano il presidente dell'Anci, la responsabile del Dipartimento Finanza Locale, tre parlamentari, i presidenti dell'Unione regionale delle Province liguri e delle Comunità montane. Insomma c'erano proprio tutti, o quasi. Ore 10, inizio dell'incontro. Il padrone di casa, Giuseppe Pericu accoglie i colleghi degli altri comuni liguri con il «saluto di rappresentanza». Vicino a lui l'assessore al Bilancio Luigi Liccardo. Passano pochi minuti, il dibattito deve ancora entrare nel vivo, quando il primo cittadino di Genova si alza e va via. E sulla scia della «toccata e fuga» di Pericu si accoda anche l'assessore Liccardo, che davanti alla sala gremita fa un breve intervento e poi scompare, in attesa della seduta odierna del consiglio comunale tutta incentrata sulla Finanziaria. Diveri di ospitalità a parte, il Comune di Genova sembra voler evitare la compagnia di chi contesta il governo.
«Siamo arrivati al limite - dice Giorgio Pagano, presidente dell'Anci -. Noi siamo la base del sistema costituzionale, lo sviluppo del paese dipende da noi, e proprio per questo il risanamento non può gravare sulle spalle dei Comuni». «M'impegno a portare le istanze emerse in occasione di questo incontro in Senato», promette il parlamentare Egidio Banti dell'Ulivo. I comuni liguri attraverso i propri sindaci chiedono autonomia, e manifestano grande preoccupazione dopo i tagli che la Finanziaria del 2007 prevede nei confronti degli Enti locali. «I cittadini devono avere dei servizi da parte dei loro Comuni - conclude Pagano -.
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