Comunicazione integrata: Oki è il riferimento

Un sistema di comunicazione integrato studiato per le piccole e medie imprese italiane. A lanciarlo è Oki Systems Italia, la filiale italiana della casa madre giapponese Oki Electric Industry. In Italia il brand Oki è conosciuto per la sua tradizione legata al mondo delle stampanti, ma nel Paese del Sol Levante ha alle spalle una tradizione ultracentenaria anche nel settore delle telecomunicazioni. È targata Oki la prima soluzione VoIp (Voice over Internet protocol), che consente di trattare il traffico voce come fosse traffico dati. Oggi Oki Electric, con un fatturato di 7 miliardi di dollari nel 2006 e una presenza in 120 Paesi, gestisce direttamente una delle reti di commutazione telefonica (6 milioni di abbonati) più grande del mondo. «Con questi presupposti e con l’esperienza nel mercato delle telecomunicazioni su protocollo Internet, già maturo in Giappone, dalla casa madre hanno deciso di penetrare il mercato italiano, facendo anche leva sulla riconoscibilità del marchio Oki nel settore delle stampanti - dice Gianni Grappiolo, ad di Oki Systems Italia -: le nuove soluzioni Oki Ipstage sono già disponibili in Italia e Spagna, India, Nuova Zelanda, Australia e Cina. Poi sarà la volta di Germania e Polonia. L’Italia, con le sue 9mila postazioni Ip installate, e la Spagna (nel ha 5mila), sono mercati ricettivi. Quello che offriamo non è la semplice centralina con gli apparecchi telefonici, ma una soluzione completa di telecomunicazione che i nostri partner integratori di sistema proporranno con una serie di servizi ad alto valore aggiunto. Contiamo molto sulla loro attività di promozione del prodotto».
Le soluzioni Oki nascono in un contesto dove le tlc usano già il protocollo Ip, in Giappone infatti è lo standard sui cui viaggia anche la fonia, quindi in Italia arriva già un prodotto sicuro, testato, solido. Il vantaggio che una piccola e media impresa ha nell’acquistare le soluzioni Ipstage è innanzitutto nel disporre di servizi evoluti, come il voicemail, la registrazione delle chiamate, la videochiamata e la videoconferenza, anche nei modelli entry level. Con una spesa media di 1.000-1.200 euro per la centralina più 50-200 euro (a secondo del modello) per ogni apparecchio una piccola-media azienda può disporre di un sistema di comunicazione integrata avanzata. «Se un’azienda dispone già di un’infrastruttura Internet usiamo la rete per collegarci il sistema di tlc - spiega Nicola Vargiu, responsabile del canale e prodotti tlc Oki Systems Italia - inoltre i nostri sistemi utilizzano uno standard che consente di scegliere i carrier per telefonare via Internet alle tariffe più vantaggiose. Anche per l’aspetto dei servizi, mediamente un’azienda che ci sceglie risparmia circa il 20%. Risparmi che salgono al 30% se parliamo di servizi integrati voce-dati. Il fatto poi di utilizzare una piattaforma aperta permette ai clienti di riutilizzare qualsiasi tipo di telefono che già possiede, sia analogico che Ip».
I partner OKI, che hanno il contatto diretto col cliente finale, vengono «educati a leggere le bollette» con corsi specifici in modo da consigliare ai clienti quale operatore scegliere a secondo del tipo di traffico. Sul fronte sicurezza OKI garantisce la criptazione sia della fonia sia dei dati e istruisce i partner su quali ulteriori strumenti di sicurezza fornire agli utenti (firewall, switch, router).
«Sappiamo che quello italiano non è un mercato facile da penetrare - conclude Grappiolo - però contiamo entro un anno di vendere un migliaio di macchine. Entreremo con modestia nel settore business, dove crediamo di rimanere anche nel futuro. Facciamo affidamento sul lavoro dei nostri partner che vogliamo portare a un alto livello di esperienza nel settore della comunicazione integrata.

Non pensiamo di diventare player di peso con un market share importante. Per ora il nostro obiettivo è posizionarci come fornitori alternativi di secondo livello e a diventare operatori di riferimento per la comunicazione integrata».

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