Alì il chimico ed altri due sgherri del deposto regime di Saddam Hussein sono stati condannati a morte per il genocidio dei curdi. LAlta corte irachena ha emesso ieri la sentenza contro Ali Hassan al Majid, 66 anni, cugino dellex dittatore, già impiccato per i suoi crimini, che incaricava il baffuto parente del clan di Tikrit dei lavori più sporchi, dal massacro dei curdi nel nord, alla sanguinosa repressione dellinsurrezione sciita nel sud. Gli altri condannati alla pena capitale sono lex ministro della Difesa, Sultan Hashim e Hussein Rashid al Tikriti, vice comandante delle operazioni contro i curdi, gli esecutori materiali degli ordini di al Majid, soprannominato Alì il chimico per avere usato i gas contro il popolo curdo nel nord dellIrak. Condannati allergastolo invece Farhan al Juburi, ex responsabile del servizio segreto militare e Sabir al Duri, ex direttore del dipartimento di intelligence che fornì le informazioni per sterminare meglio i curdi. Dei sei imputati solo uno è stato assolto per insufficienza di prove: Taher al Ani, ex governatore della città di Mosul.
Il verdetto contro Alì il chimico, che appariva provato dal processo, è stato letto per ultimo dal presidente del tribunale Mohammed al Oreibi al Khalifah: «Lei ha ordinato alle truppe di utilizzare tutte le armi a disposizione, comprese quelle chimiche per uccidere migliaia di persone, deportarne altrettante, molte delle quali morirono di fame, torture o malattie ha sentenziato il magistrato iracheno . Lei ha commesso crimini contro lumanità, un genocidio». Alì il chimico, mentre stava per essere scortato via dalla guardie, ha detto, sorridendo sarcastico: «Grazie ad Allah». Durante il processo, iniziato nellagosto dello scorso anno, lo stesso imputato aveva ammesso di aver dato ordine allesercito di far piazza pulita dei curdi. La giustificazione è sempre stata che si trattava di una «quinta colonna» dellIran con il quale lIraq era in guerra dal 1980.
Le tre condanne a morte riguardano la famigerata operazione Anfal, voluta da Saddam e affidata ad Al Majid. Il piano preparato nel 1987 ed applicato per due anni si prefiggeva di modificare la composizione etnica del Kurdistan facendo terra bruciata di villaggi, coltivazioni e bestiame.
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