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Le confessioni della kamikaze in diretta tv

Le confessioni della kamikaze in diretta tv

È una storia di ordinaria demagogia. La terza rete tv della Rai mi ha invitato venerdì scorso a commentare nella trasmissione Primo Piano un servizio in precedenza trasmesso da Rainews 24 sulle bombe al fosforo nella battaglia di Falluja di circa un anno fa. Il mio commento, in coppia antagonista con Vittorio Zucconi della Repubblica, è stato probabilmente chiesto per bilanciare il servizio di Rainews improntato al più puro antiamericanismo. Devo comunque dare atto al direttore Antonio Di Bella di aver condotto la trasmissione, presumo di taglio riparatore, con garbato equilibrio.
È però significativo di quali pulsioni demagogiche sono scatenate da alcune trasmissioni Rai quel che mi è accaduto dopo il dibattito. Acceso il computer, sono stato sommerso da una cinquantina di messaggi e-mail spediti in un breve tempo e perlopiù anonimi, tutti vergati nello stesso stile minaccioso con variazioni di insulti e promesse di vendetta: «vergogna per la sporca America», «sei un essere umano o una bestia», «il giorno di Natale cadrà sulla tua famiglia una pioggia di fosforo», «quanto ti ha pagato la Cia», «sei l'armata delle tenebre», «vergogna», «nazista», «assassino», «la pagherai cara», «stai attento al piombo»... È facile comprendere che si tratta di un'offensiva organizzata ad personam, in qualche modo favorita dal tono del servizio di Rainews che, senza mezzi termini, rappresenta gli americani come nuovi nazisti.
Quale sarebbe stata, dunque, la mia colpa? Di avere esposto con chiarezza, forse in maniera brutale, il mio pensiero sul servizio non occultando gli interrogativi che qualsiasi persona ragionevole sempre si pone. Nel merito va premesso che non c'è alcuna prova che i corpi bruciati e sfigurati esibiti in tivù siano stati effettivamente il risultato della battaglia di Falluja; ma anche se così fosse, sarebbe stato dovere di un’inchiesta giornalistica seria descrivere il contesto della battaglia e non tacere i dubbi e le riserve che legittimamente possono essere sollevati.
Da parte mia non ho fatto altro che puntualizzare cosa effettivamente è stata quella battaglia. Da una parte c'erano gli americani su mandato del governo ufficiale irakeno, e dall'altra un’armata rivoltosa di terroristi asserragliati nel centro urbano che si è fatta scudo di donne, bambini e inermi a cui ha impedito con la forza di lasciare la città. Quell'armata di terroristi asserragliata a Falluja era comandata da un capo terrorista che ha rivendicato eccidi con il taglio delle teste e lo spezzatino dei corpi di americani ed europei catturati. Questa, purtroppo, è la verità di Falluja, mentre il servizio di Rainews ha seguitato a definire i terroristi responsabili degli eccidi e del taglio delle teste come «guerriglieri» e «resistenti».
Non è un caso che Rainews che ha dedicato tante energie ai presunti misfatti degli americani non abbia mai fatto un servizio sui kamikaze che compiono le vere stragi in Irak. Certo la demagogia, la mancanza del dubbio e la partigianeria sostanzialmente filo-terrorista (con la definizione di «resistenti») del servizio di Rainews non assolve minimamente la responsabilità degli americani se effettivamente hanno bombardato con bombe al fosforo (dichiarate fuori legge dalle convenzioni internazionali) i bersagli nemici. Quel che sappiamo è che l'ambasciata Usa in Italia non esclude l'uso a Falluja di materiale bellico al fosforo bianco ma precisa che è stato impiegato esclusivamente per illuminare le postazioni nemiche e creare una cortina fumogena sulle proprie. Un'impressione che sembra convalidata dalle immagini televisive in cui le tracce luminose appaiono come fuochi artificiali che lentamente scendono dall'alto verso il basso.
Non sono così ingenuo da ignorare che anche i razzi traccianti al fosforo, quando cadono in terra, producono incendi e bruciature come quelle che sono state mostrate nel servizio. Ma allora un'inchiesta seria deve descrivere le cose come stanno in tutti i diversi aspetti senza omettere che quei civili che possono essere stati colpiti sono stati usati come scudi umani dai terroristi. Cosa che, certo, non diminuisce l'orrore mio e di tutti. Non si può però ignorare che oggi, in Irak, c'è una guerra che ha aspetti feroci perché è stata provocata da bande assassine e terroriste in rivolta contro il governo legittimo, che non hanno alcuno scrupolo nell'utilizzare nella strategia di morte donne, bambini, civili, inermi.
Ho cercato di dire tutto ciò non tacendo che il contenuto specifico, il tono generale e le accuse su cui è stato costruito il servizio di Rainews 24 non devono essere così solidi se non c'è stato un solo grande giornale statunitense come il New York Times (che pure non è tenero con Bush e l'Irak) che abbia dedicato una riga alle presunte clamorose rivelazioni della nostra televisione. Ecco, dunque, perché ho meritato quella valanga di insulti e minacce che qualificano solo coloro che me li hanno indirizzati.
m.

teodori@agora.it

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